Trovate altre ossa nella «Bora del sale»
Carema, nuovo sopralluogo nella grotta Carema, nuovo sopralluogo nella grotta Trovate altre ossa nella «Bora del sale» La «Bora del sale», la grotta scoperta una settimana fa sulle montagne di Carema, ha restituito le ultime tracce di partigiani e fascisti giustiziati durante la guerra di Liberazione. Si tratta di poche ossa mal conservate che saranno di ben scarsa utilità agli esperti di medicina legale dell'Usi 40: «Mancano le parti più importanti per cercare di dare almeno un'età a quei reperti» spiega la dottoressa Marina Tumiati. E aggiunge: «Con così pochi elementi a disposizione è praticamente impossibile condurre un accertamento approfondito». Il sopralluogo di ieri ha, comunque, confermato che negli anni, all'interno della Bora, sono scese decine di persone e la caverna è stata più volte saccheggiata. Sono spariti teschi, vestiti e ogni altro elemento che avrebbe potuto aiutare nell'opera di identificazione delle vittime. «Durante la guerra sono state giustiziate venticinque o trenta persone giù alla Bora» ricorda Giovanni Bosonetto, 70 anni, un margaro che da sempre vive a qualche centinaio di metri da quella caverna: «Dieci anni fa, però, alcuni ragazzi si sono calati nel cunicolo ed hanno recuperato del materiale». Chi erano e dove hanno portato quel materiale non lo sa. «Hanno fatto tutto in fretta - conclude. -. Come se non volessero venire notati». I resti recuperati ieri mattina dai carabinieri rocciatori di Aosta e dal gruppo speleologi dei vigili del fuoco di Torino sono, adesso, a disposizione dei medici legali. Entro una decina di giorni sarà consegnata alla procura della Repubblica di Ivrea la perizia sui resti disposta dal sostituto Lorenzo Fornace che deciderà sul da farsi. Risalire, comunque, all'identità dei giustiziati è opera pressoché impossibile. I partigiani surpestiti che operavano sulle montagne di Carema, ormai, sono tutti scomparsi. Chi sa, invece, preferisce tacere. E in paese sono in tanti a dire che è meglio lasciar perdere.
Persone citate: Giovanni Bosonetto, Lorenzo Fornace, Marina Tumiati
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