Per il Toro indagato Moggi

Per il Toro indagato Moggi Per il Toro indagato Moggi Sentito l'amministratore Randazzo Annunciato, scontato, dovrebbe essere arrivato il momento di Luciano Moggi nell'inchiesta sulla gestione Borsano del Torino: sembra che il suo nome sia stato iscritto nel registro degli indagati per la vendita fittizia del «calciatore» Palestra al Venezia, nel '91, un miliardo e 140 milioni, pagamento biennale. Un contratto per cui già Borsano e il suo successore Goveani hanno ricevuto un avviso di garanzia per fatturazione di un'operazione inesistente: Palestra era un portierino di 14 anni, figlio di una segretaria del club granata e, all'epoca, studiava a Bruxelles, dove viveva il padre. Su quel contratto, per conto del Torino, c'è la firma di Moggi, allora direttore generale della società (anche se lui ora afferma di aver avuto quelle funzioni, ma di essere stato in realtà un consulente del club). L'inchiesta del sostituto procuratore Gian Giacomo Sandrelli prosegue con altre deposizioni. Ieri il magistrato ha sentito come «persona informata sui fatti» l'attuale amministratore delegato del Torino, Giacomo Randazzo. Il teste ha confermato la notizia dichiarando di aver deposto, per non oltre una mezz'ora, su vicende che riguardavano la vecchia amministrazione, in particolare il caso Palestra. Randazzo è arrivato al Torino in aprile, due mesi dopo la cessione della società da parte di Borsano, attraverso la sua Alfa Sport, a Goveani. Randazzo è nel calcio da molto: è stato a lungo segretario generale dell'Atalanta, poi direttore generale del Verona in serie B. Nel Torino ha preso il posto di Moggi. L'attenzione torna sulle ces¬ sioni fittizie (Palestra al Venezia, Vogna al Genoa, in particolare). Operazioni che Borsano, seguito da altri dirigenti, ha definito escamotage per aggirare i regolamenti calcistici nel quadro di cessioni reali: Romano al Venezia, Pacione al Genoa. Le indagini si sono, però, estese ad altre vicende della gestione del Torino: in procura è stato sentito, con una brusca interruzione della deposizione, Antonio Caliendo, procuratore del calciatore brasiliano Luis Muller, acquistato dal Torino nel 1989 e rispedito al mittente due anni dopo. Altri, più recenti, trasferimenti di giocatori all'estero sarebbero seguiti con attenzione dalla magistratura. C'è il sospetto che quelle operazioni possano essere servite alla creazione di un fondo di denaro «in nero» in istituti bancari di altri Paesi. Ieri è tornato dal Sud America il centravanti Pato Aguilera. La sua convocazione in procura è prevista al più presto, insieme con l'oggetto misterioso uruguaiano Marcelo Saralegui (calcisticamente parlando). E verso metà ottobre dovrebbe tornare dal dottor Sandrelli il nuovo presidente Goveani. [a. g.] Luciano Moggi

Luoghi citati: Bruxelles, Sud America