Ruslan il terribile
Ruslan il terribile I NEMICI DEL CREMLINO Ruslan il terribile Khasbulatov, dal Caucaso il domatore del Parlamento Dicono di lui: vive a Mosca in un appartamento imperiale, preparato per Breznev. Ha arruolato un esercito personale, pretoriani addestrati all'odio per Eltsin. Si droga. E' un mafioso. Ma questa è ima banalità, un'etichetta che lui si porta dietro da sempre, come potrebbe accadere in Italia a un politico di Corleone. Khasbulatov è ceceno, che per i russi è sinonimo di mafioso. I giornali fedeli a Eltsin lo detestano, qualcuno anche a ragione (alle Izvestija, che Khasbulatov voleva sottomettere, una volta si videro arrivare la sua guardia in redazione). Chi volesse tracciare un ritratto partendo dai loro articoli, ne ricaverebbe che Ruslan il Terribile è malvagio e nemico del genere umano. Naturalmente, i suoi fedeli dicono di lui cose ben diverse. Conosce i deputati uno per uno. Di molti è amico personale. Fiuta l'umore dell'aula, sa quand'è il momento di blandire, quando di alzare la voce. Tiene in pugno i rissosissimi parlamentari russi come un domatore nella gabbia, ne domina l'attenzione e i sentimenti come il miglior anchor-man americano. Loro (almeno, la maggioranza) gli sono devotissimi. Eppure, nell'estate fatale del '91, non volevano saperne di eleggerlo Presidente. Un ceceno sullo scranno più alto del Parlamento? Mai. L'uomo che lo aveva designato non si diede per vinto, gli congelò il posto e tanto fece che i deputati si piegarono. Quell'uomo, increcobile, era Boris Eltsin. Nei giorni del golpe Ruslan si comportò con coraggio e lealtà: per tre giorni rimase asserragliato nella Casa Bianca. Poi cominciò a prendere le distanze dal decisionismo del Presidente, schierandosi per un sistema parlamentare e bloccando la corea delle riforme liberiste. Ma non si deve immaginare Ruslan come un dinosauro bolscevico. Di origini contadine, si è laureato in economia e si è specializzato nello studio dei sistemi finanziari occidentali. Di sé dice: «Non ho paura di nulla. Tanto so che morirò di morte violenta». lai. ca.] Il presidente del Parlamento Khasbulatov
Persone citate: Boris Eltsin, Breznev, Eltsin, Khasbulatov
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