Lombardfin bufera su Locatelli di Maria Grazia Bruzzone

Nuove rivelazioni del «Mondo», l'Usigrai: «Chiediamo un immediato chiarimento» Nuove rivelazioni del «Mondo», l'Usigrai: «Chiediamo un immediato chiarimento» Lombardfin, bufera su loxatelli // direttore generale Rai: inammissibile persecuzione GIORNALISTI E FINANZA ROMA ON sapevo di quel conto, né dei suoi movimenti, per il semplice fatto che era di mio suocero, dal quale mia moglie l'ha poi ereditato. Questa in sintesi - come già anticipato da La Stampa - è la spiegazione del neodirettore generale della Rai Gianni Locatelli a proposito del conto della Lombardfin, intestato alla moglie Anna Maria Rossi. Uno dei cinquantasei conti intestati a giornalisti o mogli di giornalisti economici, clienti della commissionaria di Borsa del finanziere d'assalto Francesco Paolo Leati, naufragata nell'autunno di tre anni fa. Ma sul conto che figura a nome della signora Locatelli, ieri II Mondo ha aggiunto particolari mediti. Rivelando un'operazione di acquisto e rivendita di azioni del Lloyd Adriatico conclusasi con un guadagno secco di 125 milioni, a esclusivo vantaggio del conto intestato alla moglie dell'attuale direttore generale della Rai, allora direttore del Sole 24 Ore. Tutta la storia dei conti Lobardfin intestati ai giornalisti non avrebbe rilevanze penali ma interessa l'Ordine dei giornalisti per l'eventuale adozione di misure disciplinari. Su di essa sta indagando da luglio la Guardia di Finanza per ordine del procuratore di Milano Francesco Greco e del sostituto procuratore generale Giacomo Caliendo. Ed è proprio da un rapporto delle Fiamme Gialle che nascono le ultime rivelazioni del settimanale. La vicenda, una «mosconata», per dirla col gergo della Borsa, risalirebbe al febbraio 1988, quando i dirigenti della compagnia di assicurazioni svizzera Swiss Re decidono di tentare l'acquisto del Lloyd Adriatico che naviga in cattive acque. E avviano ima trattativa, ovviamente segreta, con gli azionisti e i loro rappresentanti, tra i quali figura un ramo dei Rothschild, la famiglia Irneri e l'avvocato Marco Gambazzi di Lugano. «Poche settimane dopo - scrive II Mondo - i computer della Lombardfin comprano azioni Lloyd per 500 milioni e li caricano sul conto intestato a Anna Maria Rossi. Intanto la trattativa continua e le azioni salgono fino a mia volta e mezza il valore iniziale. Finché il passaggio di mano avviene, i titoli cominciano a scendere. E sul computer di Leati arriva l'ordine di vendere quello stock, per 625 milioni. Guadagno netto: 125 milioni. Solo per il conto intestato a Anna Maria Rossi, in questo caso, avrebbero accertato i magistrati. Che hanno esaminato i «movimenti» di tutti gli altri conti, oscillanti tra i 30 i 50 milioni. In tutta la vicenda un ruolo di primo piano lo avrebbe avuto il finanziere Francesco Micheli, presidente di Finarte, collegata a Lombardfin e, tra le altre cose, socio d'affari del Lloyd Adriatico dal 1987, nonché amico dell'avvocato Gambazzi. Alla Rai l'articolo del Mondo appena uscito, non fa ancora molto scalpore. Nei corridoi ci si limita a sussurrare sulle anticipazioni di qualche quotidiano. Ma il sindacato dei giornalisti interni, l'Usigrai, chiede «un immediato chiarimento al direttore generale», ricordando di aver chiesto «fin dall'inzio della vicenda che si facesse luce su tutti i lati oscuri dell'episodio». Nel pomeriggio la dichiarazione secca di Locatelli. Che si tira fuori dalla storia e puntualizza : 1 ) «Non ho mai intrattenuto rapporti professionali o di affari col il dottor Leati né ho aperto conti o svolto operazioni di quasiasi natura con la Lorrmardfin. 2) L'esistenza di un conto aperto presso la Lombardfin a nome di mia moglie Anna Maria Rossi è stata da me ignorata per lungo tempo. Si tratta infatti - spiega Locatelli - di un conto appartenente esclusivamente alla piena e trasparente capacità economica del Cavaliere del lavoro Mario Rossi prima e poi, per successione, di sua figlia Anna Maria. 3) Le ripetute sovrapposizioni giornalistiche tra i miei doveri professionali e le attività finanziarie della famiglia Rossi - conclude il direttore generale della Rai - evidenziano un intento persecutorio e strumentale che né io né la mia famiglia intendiamo ulteriormente subire». Una minaccia di querela? Lo sapremo nei prossimi giorni. Intanto il direttore generale della Rai fa sapere di non avere gli elementi per valutare le rivelazioni del settimanale. Dal momento che di quel conto ereditato più tardi dalla moglie, ignorava non solo i movimenti, ma la stessa esistenza. Maria Grazia Bruzzone Sul conto intestato alla moglie un guadagno di 125 milioni dovuto a un blitz in Borsa I finanziere Leati della Lombardfin. A destra Giulietti del sindacato giornalisti e il direttore generale Rai Gianni Locatelli

Luoghi citati: Lugano, Milano, Roma