In migliaia per ricordare Umberto II di Foto Bedino

Inaugurato a Racconigi il primo monumento dedicato al «re di maggio» Inaugurato a Racconigi il primo monumento dedicato al «re di maggio» In migliaia per ricordare Umberto II Costa: i Savoia devono tornare RACCONIGI DAL NOSTRO INVIATO Per quasi trent'anni è rimasto chiuso in qualche scatola, testimonianza di un passato destinato a non tornare più. Ma ieri mattina, quel tricolore un po' consunto, con lo stemma sabaudo, ammainato dal Quirinale il 13 giugno 1946, quando Umberto II partì per l'esilio di Cascais, è tornato a sventolare. L'hanno issato sul pennone del municipio di Racconigi per un'occasione particolare: l'inaugurazione del primo monumento italiano a Umberto II, il «Re di maggio», che in questo paese del Cuneese nacque nel 1904. Patrocinatore il Comune, il busto in bronzo, opera dello scultore russo Teodorow, è stato eretto in un'arcata del porticato del municipio. L'hanno scoperto tra gli applausi di una folla commossa e nostalgica. Diecimila persone, secondo il comitato organizzatore. Ma erano di meno. Qualche migliaio. Tra queste anche un ministro, Raffaele Costa (in veste strettamente personale), un senatore, il liberale Paire, e due deputati, il leghista Borghezio e il missino Boetti-Villanis. Una manifestazione dal sapore monarchico come non se ne vedevano da anni in Italia. A rappresentare il Casato dei Savoia Marina Doria, moglie di Vittorio Emanuele, in grigio scuro e occhiali neri, sempre affascinante e sempre abbronzata; Elena e Sergio di Jugoslavia, figli di Maria Pia, Azala, figlia di Maria Beatrice, seria e impettita e Beatrice di Borbone. Sono arrivati sulla Columbus, auto realizzata da Giugiaro, vettura da centinaia di milioni, tutta in pelle. La cerimonia si apre con la messa grande al santuario della Madonna delle Grazie, una volta santuario reale. Celebra monsignor Oreste Favro, vicario episcopale di Torino, assistito da monsignor Gianfranco Troya che il 23 marzo 1983 partecipò ad Hautecombe, in Francia, ai funerali di Umberto II. Con i Savoia i fedelissimi, dai membri dell'Ordine Mauriziano alla guardia d'onore. Volevano celebrare la messa sul piazzale del Castello, ma glielo hanno impedito. Spiega monsignor Troya: «L'ex sindaco Bonino ci ha detto di no. E anche il parroco, forse su indicazione della curia, si è opposto». Poi ci si prepara a scoprire il monumento e la nostalgia ha il sopravvento sul cerimoniale, si levano alcuni cori di «Viva il re, viva il re», mentre i nobili prendono posto sul palco. E' mezzogiorno e sul municipio sventola la bandiera dei Savoia. La polemica non tarda a farsi sentire. La Lega Nord insorge: «Alla prima festa chiederemo al Comune di esporre anche il nostro vessillo». I discorsi si susseguono e solo un «Vergogna» si alza sulla piazza, ma è subito zittito. Non mancano le lacrime alle note di Fra¬ telli d'Italia. Poi si va avanti, lentamente, fino alle 14, fra accuse al governo e ai politici corrotti: «Hanno aperto le frontiere ai trafficanti di droga e ai delinquenti, e qui c'è una donna sola perché suo figlio e suo marito non possono mettere piede in Italia». Forse, ancora per poco. «E' possibile che la situazione si sblocchi presto - ha detto il ministro Costa -: non c'è alcuna forza politica che si opponga a questo rientro. D'altronde è appena normale, anzi doveroso che le spoglie degli ultimi sovrani tornino in Italia. Occorre una modifica costituzionale, che prima c'è, meglio è». Marina Doria, poco distante, è fiduciosa: «I tempi sono lunghi perchè occorre cambiare la costituzione. Ma ho speranza, soprattutto dopo l'incontro con il presidente Scalfaro, ai funerali di re Baldovino». Poi, commossa, aggiunge: «Non mi aspettavo tanta gente». Ma i partigiani non si sono visti. Le pareti delle vie principali però sono state coperte da manifesti a lutto: «Le famiglie dei partigiani racconigesi, caduti nella guerra di Liberazione, esprimono il più profondo sdegno per l'offesa loro arrecata con la posa del monumento a colui che fu responsabile, assieme ai nazifascisti, della morte dei loro cari». Seguono le firme. Fiorenzo Panerò Secondo il ministro il rientro delle salme è possibile: nessun partito è contrario Marina Doria: ho fiducia nel presidente Scalfaro A sinistra il monumento dedicato a Umberto II. A destra Marina Doria, moglie di Vittorio Emanuele di Savoia [FOTO BEDINO]