Doppiette partenza tragica

Imperia, è morto in ospedale. Tre feriti in Toscana: uno è grave Imperia, è morto in ospedale. Tre feriti in Toscana: uno è grave Doppiette, partenza tragica Cacciatore uccide il figlio di 16 anni IMPERIA. E' morto il primo giorno di caccia, per un colpo esploso accidentalmente dal fucile del padre. Marco Rovere, 16 anni, è spirato all'ospedale di Imperia: i medici hanno invano cercato di salvarlo con un delicato intervento chirurgico. Lo sparo aveva lacerato il ventre del ragazzo, provocando devastanti lesioni interne. Il dramma è accaduto ieri mattina a Bestagno, una frazione di Pontedassio, piccolo Comune alle spalle di Imperia. Tre feriti ha invece fatto registrare l'apertura della stagione della caccia in Toscana. Il più grave dei cacciatori raggiunti da scariche di pallini è Giuseppe Neri, ferito dal cognato in Valdichiana: è stato colpito ad un occhio ed è stato ricoverato all'ospedale di Siena con una prognosi di un mese. Gli altri due, uno rimasto ferito nei boschi pisani e l'altro nell'Aretino, se la caveranno in una quindicina di giorni. In Lucchesia le guardie venatorie hanno elevato due denunce ad altrettanti cacciatori trovati in possesso di selvaggina protetta e di registratori con «richiami» non consentiti. Alcune decine le contravvenzioni. Un'inchiesta giudiziaria è invece stata aperta sull'incidente mortale in cui il sedicenne di Imperia ha perso la vita. L'indagine è coordinata da sostituto procuratore Moraglia: Ange- lo Rovere, 43 anni, lo sfortunato e disperato genitore, rischia di essere incriminato per omicidio colposo. Erano le 9,50, ieri mattina. Angelo Rovere, un artigiano edile, specializzato nella riparazione dei tetti, attività nella quale proprio Marco l'aiutava, era andato a caccia in località Fossarelli, non molto lontano dalla casa dove abita, in via Principale. Camminava in campagna con il fucile (un Beretta, adesso sotto sequestro) a tracolla. Il figlio era con lui. Nello scavalcare un muretto, è partito il colpo. Marco, che era accanto, è stato raggiunto dalla rosa di pallini al tronco. Angelo Rovere ha tentato di soccorrere il ferito. Appena si è reso conto della gravità della situazione, ha dato l'allarme. E' accorso un passante, Lorenzo Gandolfo, il quale si è precipitato ad avvertire un vicino, Luciano Botta: «E' successa una terribile disgrazia». Da Pontedassio, è accorsa un'autolettiga della Croce Rossa. «Marco aveva lo stomaco squarciato, si muoveva e si lamentava», ricordano Botta e Gandolfo. Il ferito, le cui condizioni apparivano disperate, è stato trasportato a Imperia. E' stata una lotta contro il tempo, quella di militi, medici e infermieri. Il decesso poco dopo mezzogiorno. La triste notizia si diffondeva in un baleno, a Pontedassio. A casa, la madre, Mirella Durante, 40 anni, era in stato di «choc» per l'immenso dolore. In lacrime Stefano, il fratello della vittima, militare nei Vigili del fuoco, e gli altri familiari. Tutti, qui, conoscono i Rovere, e l'intero paese è in lutto. Mariangela Abbo è stata l'insegnante di Marco, che ha frequentato fino alla terza media, prima di smettere gli studi: «Un bravissimo ragazzo, molto appassionava degli animali e della natura». Costernato, nell'apprendere che Marco è deceduto, è l'assessore Gabriele Saldo: «Ho sentito le sirene dell'ambulanza, mi è stato riferito che qualcuno si era impallinato. Alla Croce Rossa hanno spiegato che si trattava di Marco. Ed ho molto sperato che riuscisse a salvarsi». Il primo giorno di caccia ha fatto registrare anche proteste contro uno «sport» che molti definiscono «barbaro». Gli ambientalisti, ieri mattina, hanno pronunciato a Pontida un solenne giuramento: per la caccia questa sarà l'ultima stagione. Durante la «cerimonia», il de putato dei verdi Stefano Apuzzo ha sorvolato la zona di caccia intorno a Pontida con un monoelica facendo piovere volantini: «Fratello cacciatore, deponi le armi». Stefano Delfino Drammatici incidenti nel primo giorno di caccia