Fa il commesso il figlio di Major di Fabio Galvano

Fa il commesso il figlio di Major GRAN BRETAGNA Ha diciotto anni, ma allo studio ha sempre preferito giocare a calcio Fa il commesso il figlio di Major Bocciato all'Università, lavora in un supermarket LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Comincerà come tutti gli apprendisti, mettendo magliette sugli scaffali e imparando come funzionano le macchine per il riciclaggio degli imballaggi. Ma poi, col nome che ha, potrebbe spiccare il volo e arrivare, nel giro di pochi anni, ai vertici dell'azienda. Certo è che James Major, figlio del primo ministro britannico John Major, a scuola non era un'aquila e ai libri preferiva una partita di calcio. Non l'hanno bocciato, agli esami che equivalgono alla nostra maturità, ma i suoi voti sono stati scadenti: tanto scadenti che nessuna delle università a cui ha cercato d'iscriversi - voleva frequentare un corso di scienze politiche e storia - l'ha accolto nel suo campus. Ha dovuto allora cercarsi un lavoro - come aveva già dovuto fare sua sorella Elizabeth, 21 anni, infermiera in una clinica veterinaria - ed è così approdato ai grandi magazzini «Marks & Spencer». Oddio, non è stato poi così difficile. Una parolina di papà dev'esserci stata, se è vero che in un primo tempo il colloquio per l'assunzione doveva essere gestito dallo stesso presidente della società, sir Richard Greenbury, e che soltanto una «fuga» di notizie - e il conseguente interessamento della stampa inglese - ha ricondotto la domanda d'impiego del giovane Major su canali più tradizionali. James Major è uno dei 14 fortunati - su 1200 candidati - che sono riusciti a ottenere un posto di aspirante manager. Se avrà stoffa, insomma, non rimarrà per sempre fra gli scaffali e farà carriera ai piani alti. Ma prima, com'è regola per quell'importante catena di grandi magazzini, farà gavetta. Anche sir Richard, l'attuale presidente, cominciò così. Anche lui, come il rampollo di Dovvning Street, aveva 18 anni. «I miei genitori sono febei che abbia ottenuto il lavoro», dice. Sarà anche vero: papà Major non può certo rammaricarsi delle sventure scolastiche del figlio, poiché anche lui, a 16 anni, dovette lasciare la scuola per mancanza di risultati decenti. E infatti, quando già s'intravedeva un'annata deludente, non ha fatto grandi drammi. Ha convinto il figlio, che voleva lasciare la scuola e non sostenere neppure gli esami per non imbarazzare papà, a continuare comunque. Non si sa mai, gli deve avere detto; ma intanto si preparava al peggio. «Da noi - afferma un portavoce di Marks & Spencer - i risultati accademici non contano. Quello che conta sono i nostri test attitudinali». «Intendo stare con Marks & Spencer almeno tre anni, per capire se è davvero quella la strada che voglio seguire», dice James Major. Guadagnerà 900 sterline al mese, circa due milioni di lire. Fabio Galvano

Persone citate: James Major, John Major, Marks

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra