Un ebreo oltre il Portone di Bronzo di Marco Tosatti

r- Un ebreo oltre il Portone di Bromo // rabbino capo dal Papa, l'inviterà a Gerusalemme CITTA' DEL VATICANO. Storica visita del rabbino capo di Israele nei prossimi giorni in Vaticano; e in quell'occasione inviterà Giovanni Paolo II a Gerusalemme. Già nell'ottobre scorso il ministro degli Esteri, Shimon Peres, aveva espresso al Papa il desiderio del suo governo di averlo ospite nella Città Santa. Israel Meir Lau è giunto oggi in Italia; a Milano sarà uno dei protagonisti più «alla moda» grazie alla pace firmata fra Olp e Israele - dell'incontro Mondiale per la Pace organizzato dalla diocesi del card. Martini e dalla Comunità di S. Egidio. Ma giovedì prossimo (anche se fino a ieri si parlava addirittura di martedì) il leader religioso ashkenazita varcherà, per la prima volta nella storia, la soglia del Portone di Bronzo per incontrare nei Palazzi Pontifici Papa Wojtyla, che avrà appena terminato le sue «vacanze» a Castel Gandolfo. Israel Meir Lau rappresenta quella corrente dell'ebraismo che si è sviluppata soprattutto nell'Europa centrale e orientale, e che ha subito in maniera più agghiacciante la tempesta nazista. E' lunga la lista degli argomenti sui quali il rabbino vorrebbe aprire il dialogo con Giovanni Paolo II. Un elenco molto differenziato nei suoi contenuti: si va dalla possibile mediazione cattolica per la ricerca di soldati israeliani dispersi in Libano, alla lotta all'antisemitismo; dall'apertura degli archivi vaticani a studiosi ebraici a problemi legati all'attività di missionari cattolici in Israele. Lau ha affermato prima di partire che uno dei temi che ovviamente - gli stanno più a cuore è la normalizzazione dei rapporti diplomatici fra la Santa Sede e il suo paese, e il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico. E il Rabbino capo ha anticipato la sua intenzione di invitare Giovanni Paolo II a visitare il «Palazzo di Salomone», cioè la sede del rabbinato di Gerusalemme. Una visita, quella di Papa Wojtyla, desiderata da tempo, da parte israeliana; ma il Patriarcato Latino di Gerusalemme, cioè il principale consigliere interlocutore del Pontefice sull'ar¬ gomento, consiglia calma e prudenza. Nei giorni scorsi è circolata con insistenza, in Vaticano, la voce di un «blitz» pontificio nella città santa per tre religioni il 4 gennaio, cioè nel trentesimo anniversario dello storico pellegrinaggio di Paolo VI ai luoghi santi, allora custoditi dalla Giordania. Qualche giorno fa un periodico egiziano, «Rose Yusef», prevedeva il Pontefice in Terrasanta alla vigilia di Natale. «Non se ne è ancora parlato ha dichiarato a "Il sabato" mons. Michel Sabbah, il Patriarca Latino di Gerusalemme -. Ma certo che la pace facilita le cose. Però siamo ancora agli inizi, vediamo, siamo ancora nel tempo delle dichiarazioni. Quando verranno realizzate sul terreno le prime condizioni politiche dell'accordo di Washington, alla luce di questi fatti si potrà certamente pensare a un pellegrinaggio di Sua Santità». L'impressione è che il viaggio sia un desiderio fortissimo di tutte le parti interessate (a cominciare dal Papa); che si farà certamente; ma che la prudenza sui tempi e sulle modalità è obbligatoria. Anche perché la Commissione Bilaterale istituita il 29 luglio 1992 fra Vaticano e Israele per discutere e risolvere i problemi di comune interese non ha ancora terminato i suoi lavori. Su questo argomento si registra ottimismo dal versante isareliano, e di nuovo cautela nei Palazzi Pontifici. Un alto funzionario del ministero degli Esteri di Gerusalemme, Eitan Margalit, ha detto che ormai un accordo sulla normalizzazione dei rapporti diplomatici «è vicino». «Non tutto è concluso» commentano fonti interne al Vaticano sui lavori (tredici mesi) della Commissione Bilaterale. E naturalmente questo è un elemento che potrebbe avere un peso non indifferente nelle decisioni relative al viaggio più desiderato da ogni Pontefice, e da questo in particolare. Ma la chiave del problema è nelle mani del patriarca latino, il palestinese Michel Sabbah, l'«uomo del Papa» sul posto. Marco Tosatti