Schiaffo a Walesa la Polonia toma rossa

Trionfo dei neocomunisti alle elezioni: il blocco delle sinistre arriva al 40,5 per cento Trionfo dei neocomunisti alle elezioni: il blocco delle sinistre arriva al 40,5 per cento Schiaffo a Walesa, la Polonia toma rossa Cresce il vecchio partito dei contadini (15%) La formazione del premier non supera il 12% VARSAVIA DAL NOSTRO INVIATO E' di sinistra il futuro prossimo della Polonia. Neocomunisti e gauchisti che militavano nei partiti-satellite in auge durante l'era del generale Wojciech Jaruzelski hanno vinto alla grande le elezioni politiche polacche. Un successo corale scontata, preannunciato d'altronde dai sonaaggi d'opinione, confermato dall'exit poli dell'istituto tedesco Infas e reso noto ieri alle 22.01 subito dopo la chiusura delle urne. Sugli scudi, stando alle prime proiezioni, l'Alleanza della sinistra democratica Sld di Alexander Kwasniewski, erede del disciolto pc di regime, che avrebbe ottenuto il 19,5% dei suffragi seguita a ruota dal Psl contadino di Waldemar Pawlak con il 15,1%. Anche in questo caso si tratta di un erede eccellente: proviene dal ceppo dell'ex formazione rurale Zsl fiancheggiatrice dei comunisti. Terza in consistenza di consensi l'Unione democratica Ud del governo uscente di Hanna Suchocka (12,1%) tallonata però da un'altra formazione di sinistra moderata, l'Unione del lavoro Up di Zbigniew Bujak, un fuoruscito di Solidarnosc, con il 5,9%. Seguono a ruota la coalizione Ojczyzna (Patria) di matrice cristiano-sociale con 6,9%, la Confederazione per la Polonia indipendente Kpn del nazionalista ultra Leszek Moczulski (5,9%), il Blocco apartitico per le riforme Bbwr ispirato dal presidente Lech Walesa (5,7). Saranno questi i gruppi promossi in Parlamento in virtù della nuova legge elettorale che impone lo sbarramento del cinque per cento. Bocciati invece Solidarnosc precipitata al 3,6%, i liberali dell'ex primo ministro Bielecki e il partito X di Stan Tyminski, il miliardario di origine peruviana che anni fa tentò la scalata alla presidenza della Repubblica e altre liste di centrodestra. Balza subito all'occhio l'ampiezza della vittoria delle sinistre che condizionerà Varsavia negli anni a venire: sommando le per¬ centuali il blocco rosso ha ottenuto uno stupefacente 40,5%. In sostanza gli ex comunisti otterrebbero il 36% dei seggi e i contadini il 28, un verdetto altisonante nella Polonia del dopocomunismo. Per 27 milioni di polacchi si trattava di scegliere fra 9472 candidati di 210 Uste i nomi dei 460 deputati dell'Assemblea nazionale e i cento senatori della Camera alta che rimpiazzeranno il vecchio parlamento disciolto in giugno con la caduta del governo centrista di coalizione del primo ministro signorina Suchocka. I primi da eleggere con la proporzionale, i secondi con il sistema maggioritario. L'ultima consultazione legislativa del 27 ottobre 1991 aveva introdotto nel Sejm un superaffollaménto paralizzante: 29 partiti di cui 12 con un rappresentante a testa. Gli ex comunisti di Kwasniewski ottennero a sorpresa 58 seggi, uno in più dell'Unia cristianodemocratica, mentre Solidarnosc faceva Yen plein al Senato con 99 seggi. Da ciò una Camera dei deputati estremamente rissosa, in balia di schieramenti promiscui che resero la vita difficile all'esecutivo fino ad affossarlo con un solo voto di scarto il 28 maggio scorso. E già allora le percentuali vincenti furono assai basse se si considera che l'Unione democratica spuntò appena il 12,35% dei suffragi contro il 12 secco raccolto dall'Alleanza della sinistra democratica. La manciata di formazioni entrate ora in Parlamento ne muta radicalmente il quadro politico con la decisa sterzata a sinistra. Ciò complicherà la vita al presidente Walesa nell'assegnazione dell'incarico alla guida del governo. Lo affiderà al trentottenne Kwasniewski, l'astro nascente dei neocomunisti, ex ministro della Gioventù all'epoca del regime, oppure opterà per giocare la carta di Pawlak? Per il leader del partito contadino sarebbe una rentrée in quanto nel 1992 aveva tentato senza successo di formare la compagine governativa dopo la caduta del premier Jan Olszewski assai inviso a Palazzo Belvedere, la Casa Bianca di Varsavia. In qualsiasi caso sarà una coalizione a dirigere le sorti del Paese nel momento più precario delle riforme economiche. Nessuno comunque intende rimettere in questione il processo di transizione al libero mercato ed all'iniziativa privata avviato da quattro anni, però il blocco delle sinistre ha già lasciato chiaramente intravedere l'intenzione di rivedere alcuni meccanismi di elevato costo sociale per rispondere agli accorati gridi di allarme della massa degli scontenti avendo tuttavia cura di non scoraggiare il flusso degli investimenti stranieri. Altro capitolo in forse riguarda la politica estera proiettata in passato a rinsaldare i rapporti con l'Occidente. Il cancelliere tedesco Kohl ha espresso in svariate occasioni la sua preoccupazione all'ipotesi che la Polonia scivoli ad Est con l'avvento dei rossi. La giornata elettorale favorita dal bel tempo è trascorsa tranquilla. Il presidente Walesa ha votato nella sua circoscrizione di Danzica in compagnia della moglie Danuta riservando ai giornalisti una rapida battuta: ((Adesso finalmente non ci sono più scuse: da domani tutti di nuovo al lavoro». Misurato il commento del cardinale Glemp: «L'episcopato non ha emesso alcuna indicazione di voto. I polacchi sono ormai maturi, sanno a chi affidare il loro destino». Piero de Garza rolli Successo delTSld, il partito di Alexander Kwasniewski il ministro della Gioventù al tempo del passato regime A sinistra il vincitore delle elezioni il neocomunista Kwasniewski Accanto, un seggio a Varsavia Sopra, il voto del premier Hanna Suchocka

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Varsavia