Dc in cerca di alleati
Critiche di Bodrato alla giunta: «Dopo 3 mesi è in affanno» Cinquecento riuniti in conclave sulla collina torinese De in cena di alleati «Ma non con Farassino» «La nuova giunta municipale? E' in forte affanno. Fatica ad affrontare i problemi, inciampa su questioni banali. Mi pare che a questi nuovi amministratori non manchi soltanto l'esperienza, mancano le idee». Guido Bodrato, leader della sinistra democristiana, ha espresso questo giudizio ieri nell'incontro delle truppe democristiane torinesi all'Istituto Oasi di Cavoretto. «Non è un convegno della sinistra - ha detto - ma uno scambio di opinioni con tutti coloro che hanno voluto venire quassù». Sul colle, con la tradizionale sinistra scudocrociata dei Morgando, dei Bracco, dei Pizzetti e dei Porcellana sono saliti in tanti, anche uomini del vecchio centro del partito: dal consigliere provinciale Campia all'ex assessore Collu, un tempo vicini a Valetto e Scalfaro. Cinquecento persone per interrogarsi sul partito popolare che dovrebbe nascere dopo la «costituente» voluta da Mino Martinazzoli e Rosy Bindi. Tutto il giorno hanno discusso nel segreto del convento utilizzato negli anni scorsi dal cardinale Saldarmi per le giornate con i politici. «Gli inviti sono partiti per telefono, si è sparsa la voce ed eccoci qui» dice Gianfranco Morgando, giovane deputato di Forze Nuove che aggiunge: «Non abbiamo avvertito né giornali né tv, è una riflessione privata». Dal segreto di queste moderne «catacombe» è uscito il messaggio per il futuro. Un domani che parte anche dal confronto con le altre forze politiche, dal tentativo di ricomporre dopo la scomposizione, afferma Bodrato. Con chi andrà la «nuova» de? Darà un contributo di idee al sindaco? Bodrato è scettico: «Quando abbiamo offerto collaborazione, Castellani l'ha rifiutata. Adesso deve meritarla». Come? «Con proposte politiche accettabili, con progetti interessanti. Ad appena tre mesi dall'insediamento mi pare che nello staff del sindaco sia già caduto l'entusiasmo. Non sarei sorpreso se questa maggioranza dovesse dissolversi entro poco tempo». La necessità per la de di trovare alleati per continuare a far politica comunque esiste. C'è anche chi pensa alla Lega, ma Bodrato taglia netto: «Siamo alternativi alla Lega, l'atteggiamento e la prassi di Bossi e compagni non hanno niente a che fare con la concezione cristiana della politica. Per altro verso il mondo laico mi pare ancora molto disorientato, mentre la sinistra rimane incerta sulle strategie. La ricomposizione è difficile». Come sarà il nuovo partito? L'ha spiegato Morgando: spariranno le sezioni, nasceranno i centri di iniziativa politica. «Lavoreremo per progetti e su di essi ci confronteremo con le altre forze politiche». Escludendo gli inquisiti? Il discorso su questo punto, per la de riunita all'Oasi, è concluso con l'avvio della fase costituente: non ci saranno processi sommari, ma «piena fiducia nell'operato della magistratura». Come dire: chi risulterà colpevole dovrà mettersi da parte. Qualche contestazione. Il ca¬ pogruppo della de in Provincia, Osvaldo Napoli, ha accusato i relatori di «eccessiva teorizzazione della politica». Ha detto: «E' necessario scendere a terra, tener conto dei bisogni della gente, lavorando per progetti, certo, ma anche offrendo nuovi punti di riferimento che per ora non si intravedono». [g. san.] Critiche di Bodrato alla giunta: «Dopo 3 mesi è in affanno» Guido Bodrato: «Ai nuovi amministratori mancano le idee»
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