Malipiero marionette e canzoni

Per la De Sono Per la De Sono Malipiero marionette e canzoni TORINO. Affidare ad un teatro di marionette la rappresentazione dell'opera in musica non è un'operazione sempre indolore. Paradossalmente, nell'astrazione dei suoi mezzi espressivi il teatro musicale ha un potere di raffigurazione fisica, sentimentale e psicologica che richiede imperiosamente il cantante-attore in carne ed ossa, a meno che l'azione non sia spostata in un mondo astratto, come avviene nelle «Sette Canzoni» che Gian Francesco Malipiero compose nel 1918 e che il Gran Teatro di Marionette «La Fede delle Femmine», ospite a Torino della De Sono, ha presentato nella saletta di corso Emilia. In ogni spettacolo del teatrino si ammira il virtuosismo della realizzazione scenica che Margherita Beato, Leda Bognolo, Margot Galante Garrone e Paola Pilla curano in ogni particolare: dalla scultura delle marionette alla costruzione delle scene, piene di piccoli particolari curati con estrema attenzione, alla regia dello spettacolo che in questo caso aderiva alla partitura di Malipiero, riprodotta nella registrazione di un vecchio spettacolo veneziano, con una specie di naturale affinità elettiva. Le «Sette canzoni» vedono sfilare personaggi immaginari accomunati dalla poetica della privazione, dell'assenza: vagabondi, ubriachi, una madre che piange il figlio creduto morto ma quando lo ritrova impazzisce, un innamorato che canta la serenata alla sua bella impegnata in una veglia funebre, il campanaro che suona a stormo fantasticando una canzone quasi oscena mentre il villaggio brucia: esseri stralunati, nati da quel pessimismo radicale con cui Malipiero rappresentava, con una musica labirintica e iterativa, il disorientamento dell'anima moderna dinnanzi alla crisi dei valori morali. Tale mondo di fantasmi, così vicino a quello della pittura metafisica, trova nello spettacolo del teatrino veneziano uno specchio fedele: le creature di legno, i manichini animati che sfiorano il terreno, le scene che scorrono con la perfezione di un giocattolo, le luci delle piccolissime candele, i movimenti insieme reali ed astratti hanno realmente contribuito a tradurre il clima dell'opera che il pubblico della piccola sala di corso Emilia ha accolto con evidente soddisfazione. lp. gal.]

Persone citate: Gian Francesco Malipiero, Leda Bognolo, Malipiero, Margot Galante Garrone, Paola Pilla

Luoghi citati: Torino