Rissa tra i governi del mondo per le Olimpiadi del millennio di Gian Paolo Ormezzano

8 La Cina le vuole, il Papa la appoggia ma Clinton la boccia: giovedì il verdetto del Ciò • • ® 11 f 1 Rissa tra i governi del mondo per le Olimpiadi del millennio Da qui a giovedì 23, quando a Montecarlo i 93 membri del Comitato Internazionale Olimpico, scelti per cooptazione, voteranno per la città che ospiterà i Giochi del 2000, potranno ancora accadere moltissime cose, e tutte scaturite dalla politica. Questo per la semplice ragione che dal punto di vista sportivo tutto è chiaro, persino facile: se si hanno i soldi, organizzare bene un'Olimpiade è facilissimo. E i soldi (televisivi) ormai ci sono dappertutto. A Pechino come a Sydney a Berlino a Manchester e a Istanbul, le cinque città in lizza dopo il ritiro di Milano, Taskchent e Brasilia. La partita non è più sportiva, e neppure è economica nel senso di budget stretto dei Giochi. E' politica, dunque economica per cifre altissime, per l'indotto diramatissimo che l'evento sportivo offre. Negli ultimi giorni si sono verificati eventi assortiti, che si sono innestati nel grande canovaccio preesistente, quello per cui questi Giochi spettano alla Cina, come premio per essere rientrata nel consesso olimpico, col suo miliardo e passa di uomini, nel 1984, dopo l'uscita nel 1956. IL BLUFF CINESE - Mentre liberava in cinque giorni tre dissidenti (peraltro vicini alla fine della pena), combatteva le mosche pechinesi, annunciava la costruzione di innumeri impianti igienici pubblici, il calo del 29,2 per cento delle malattie contagiose rispetto al 1992, la drastica riduzione dell'inquinamento, il possibile rinvio di un test nucleare, mentre vantava l'appoggio del Papa (Olimpiade a Pechino per coinvolgere nella festa di pace più di un quinto di mondo), il governo cinese lasciava andare in giro una dichiarazione di Zhang Baifa, ri. 2 del comitato organizzatore, secondo la quale la mancata assegnazione dei Giochi a Pechino potrebbe significare il boicottaggio cinese di Atlanta 1996, negli Usa. Bluff chiaro, retromarcia, offerte di amicizia e collaborazione ad Atlanta, richiesta al popolo americano di smentire il Congresso, contrario (come anche il governo inglese) ad appoggiare una nazione che calpesta ancora i diritti umani e che nel documento ufficiale di presentazione della candidatura garantisce minacciosamente che «né adesso né mai ci sarà un cinese che si opporrà alla candidatura e poi all'organizzazione dei Giochi». IL BLUFF STATUNITENSE La Cina come maximercato interessa enormemente agli americani ed un po' a tutti. Il gioco del raffreddamento dei rapporti - se per esempio si scopre, roba fresca, un traffico cinese illecito di armi e di chimica sofisticata è condotto dagli Stati Uniti secondo copione. Il Congresso disdegna, Clinton no (o viceversa). Le altre candidature sono «commercialmente» assai meno forti, quella di Sydney ha il supporto dei verdi mondiali, ma il mercato australiano è saturo e comunque Piccolino, quella di Manchester (brutto clima) e Istanbul (gran caos, di traffico e di spari) sono poco più che formali, per un po' di vetrina, quella di Berlino, peraltro ostacolata da moltissimi tedeschi, è per potenziare l'immagine economica germanica. IL BLUFF DEL CIO - L'ente supremo dello sport fa finta di dover ancora decidere, in realtà Pechino ha già stravinto sul piano della convenienza, Sydney su quello della festa semplicemente sportiva. Perché vinca Sydney, ci vuole un gran rigurgito verde, una forte rinascita della voglia di semplicità. La Cina potrebbe aiutare Sydney sbagliando clamorosamente le ultime mosse, o insistendo nel bluff ridicolo: ma e la famosa saggezza cinese? Il Ciò è quasi tutto in mano ai mercanti: quattro anni fa riuscì a dare i Giochi 1996 all'Atlanta della Coca Cola e delle telecomunicazioni dopo che nel 1896 (edizione n. 1 ad Atene) aveva preso l'impegno di tornare dopo un secolo nella capitale greca. Intanto il Ciò annuncia con un grande respiro ecumenico di riconoscere i palestinesi. GLI ULTIMI MANEGGI - A Montecarlo stanno convenendo 4000 persone fra cui tanti esperti in traffici vari, dalla corruzione del singolo all'impostazione cosmica del problema. Berlino si è probabilmente bruciata, e non solo per il voto del 23, conducendo un'indagine che ha detto che 70 membri del Ciò su 100 sono corruttibili, e confondendo il regalo di un cronografo d'oro con la partecipazione ad uno dei più grandi movimenti commerciali nella storia del mondo, sotto spinta e suggerimenti dei governi. Gian Paolo Ormezzano , Un'immagine del grande corteo di Berlino Settemila dimostranti sorvegliati dalla polizia hanno urlato slogan e innalzato striscioni contro le Olimpiadi «Kohl come Hitler nel '36» La protesta ha anche momenti violenti: nei giorni scorsi sono esplose cinque bombe

Persone citate: Clinton, Hitler, Kohl, Zhang Baifa