«Rossi sì, ma con giudizio»
«Russi sì, ma con giudizio» «Russi sì, ma con giudizio» Rakowski: il marxismo? Un ciclo finito Trovo ad esempiaiodevole che il gruppo di Alexander Kwasniewski si sia schierato assai pragmaticamente in favore dell'economia di mercato, che appoggi la privatizzazione industriale. Ai miei tempi mancava qualsiasi stimolo alla competizione in quanto l'egalitarismo totalitario aveva appiattito ogni impulso creativo mentre il progresso civile imboccava altre strade, quelle giuste». Eppure tanta gente, se i sondaggi hanno ragione, appare disposta a votare a sinistra... «Guardi, benché qui l'anticomunismo sia ancora diffuso, il voto di protesta contro il governo attuale di centro nasce da motivazioni più profonde. Quattro anni fa la Polonia aveva votato per le riforme propugnate da Solidarnosc e aveva votato contro l'arroganza del potere, però senza inseguire la chimera del capitalismo. L'ironia della storia vuole che adesso si voti nelle medesime circostanze. Contro un'autorità che si è rivelata incapace di attuare programmi concreti, per di più contro il neocapitalismo rampante che premia pochi privilegiati visto che dalla fine dalla guerra è scomparsa da noi la media borghesia. Il popolo è scontento, sfiduciato, deluso, non ha altra scelta che aggrapparsi alla speranza del ricambio identificando nella sinistra la soluzione del proprio malessere. Non capisce purtroppo che il periodo di transizione sarà lungo, penosamente lungo e che il prezzo ancora da pagare per ottenere il benessere collettivo sarà amaro. Persino Mose attese mezzo secolo prima di riportare gli ebrei in Israele. La sinistra resta pertanto isolata, oggi gli ex non fanno più paura come credo non spaventino nessuno in Italia». A Varsavia si teme che i futuri governanti tinti di rosso, anche se tenue, imprimano una sterzata a Est della politica estera allontanando la nazione dalla spinta verso l'Occidente. E' d'accordo su tale scenario? «Nemmeno per sogno. Dalla frontiera occidentale polacca la distanza con Berlino è di soli novanta chilometri, quindi la nostra vocazione naturale guarda ad Ovest. Ieri gli ultimi soldati russi hanno lasciato il territorio polacco. Tante grazie e grazie pure a Stalin che, forse senza saperlo, ha sì smembrato la Polonia però con il risultato di allontanarla dall'Oriente. Prevedo che fra poco entreremo nella Nato il che rientra nelle nostre aspirazioni nazionali». Senta, non si arrabbi per la domanda brutale: lei ha mai ricevuto soldi dal pcus? «Neanche un centesimo. Le dirò di più. Avevo chiesto in prestito a Gorbaciov un milione di dollari e li abbiamo restituiti tutti nel 1991. Sul versante opposto posso confermare che dai tempi di Gomulka il poup aveva smesso di aiutare i partiti fratelli d'oltrecortina compreso il pei». Piero de Garzarolli «La nostra gerite è scontenta e delusa non ha altra scelta che aggrapparsi ai nuovi populisti» L'ex premier comunista Mieczyslav Rakowski sostiene che in Polonia il comunismo «E' un ciclo ormai concluso»
Persone citate: Gomulka, Gorbaciov, Mieczyslav Rakowski, Piero De Garzarolli, Rakowski, Stalin
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