Jaruzelsky: non torno, addio politica

Jaruzelsky: non torno, addio politica IL GENERALE DELGOLPE Jaruzelsky: non torno, addio politica VARSAVIA. «Non tornerò mai alla politica attiva, per quanto mi riguarda ho esaurito il mio ruolo in Polonia». Wojciech Jaruzelsky, il generale dagli occhiali scuri che promulgò lo stato di guerra del 13 dicembre 1981 nel vano tentativo di affossare l'ondata di Solidarnosc è oggi un tranquillo pensionato di lusso. «Sollecitano la mia opinione - ha detto - e sono lieto che mi cerchino ancora». Ha scritto un libro di memorie andato a ruba, pubblicato in Francia, con prefazione dell'avversario Adam Michnik, uno dei fondatori di Solidarnosc, in cui rivendicava il ruolo patriottico svolto 12 anni fa. Sarebbe stata sua l'idea del golpe bianco pur di evitare l'intervento sovietico sul modello dell'invasione di Praga del 1968. Ma Boris Eltsin, di recente in visita ufficiale a Varsavia ha estratto dagli archivi del Cremlino alcuni documenti scottanti che comproverebbero il contrario. Jaruselsky avrebbe invece chiesto l'intervento dell'Armata Rossa per fermare l'ascesa di Lech Walesa ottenendo dai sovietici un netto rifiuto. «Fai da te, noi ci teniamo fuori dalla mischia». Controreplica dell'ex Presidente: «La storia mi darà ragione, non ho mentito nella ricostruzione di quella pagina buia e dolorosa della vita nazionale». [p. d. g.]

Persone citate: Adam Michnik, Boris Eltsin, Jaruzelsky, Lech Walesa, Wojciech Jaruzelsky

Luoghi citati: Francia, Polonia, Praga, Varsavia