La Polonia vota in testa i comunisti

In corsa più di duecento liste, i sondaggi dell'ultima ora vedono l'ex pc primo partito In corsa più di duecento liste, i sondaggi dell'ultima ora vedono l'ex pc primo partito La Polonia vota, in testa i comunisti Walesa: salvate la proprietà privata VARSAVIA DAL NOSTRO INVIATO Al termine di una campagna elettorale fiacca, noiosissima, così poco appariscente per l'austerity che ha inciso in profondità sui bilanci dei partiti la Polonia si appresta a votare l'alternativa della neosinistra. Questa sera un minuto dopo le 22, ora di chiusura delle urne, le prime proiezioni desunte all'uscita dei seggi confermeranno se i sondaggi d'opinione hanno azzeccato la previsione sull'avanzata degli ex comunisti a danno dei gruppi di centro o proporranno una clamorosa sorpresa. Autori del sorpasso che affonderebbe il rientro in sella dell'Unione filocristiana del primo ministro Hanna Suchocka sarebbero nell'ordine l'Alleanza della sinistra democratica che ha soppiantato il disciolto partito operaio unificato del generale Jaruzelski, i contadini del Psl che coagulano la rabbia verde degli agricoltori e l'Unione del lavoro in cui confluiscono operaisti ed anticlericali usciti dal calderone di Solidarnosc. Tutto si giocherà sulla portata del successo che il blocco riuscirà a spuntare. Ampio a sufficienza per imporre al presidente Lech Walesa una coabitazione di tipo mitterrandiano oppure risicato, al limite della maggioranza, il che farebbe ripiombare il Paese nel caos istituzionale. Dei 210 partiti in gara soltanto una manciata, forse appena sei, posseggono sulla carta i numeri in grado di superare le forche caudine del 5 per cento che consentono l'accesso al futuro Parlamento. Ieri i leader di ogni colore si sono alternati sugli schermi della tv polacca per recitare la litania dei propri meriti: le solite promesse di un domani migliore, programmi mirabolanti, impegno comune a salvaguardare il potere d'acquisto della popolazione, maggiore spazio alle iniziative sociali eccetera eccetera. Anche il presidente dai baffi a manubrio, con l'immagine della Madonna Nera di Czestochowa spillata sul bavero, ha detto la sua: «Votate per chi volete ma votate per proteggere le riforme ancorate al balzo verso la proprietà privata». E nell'appello alla concretezza l'ex elettricista di Danzica ha fatto pure un po' di autocritica ammettendo gli sbagli commessi «non dettati comunque da indolenza o ingiustizia» e la mortificazione del basso tenore di vita «che so quanto sia duro per molta gente». Quale sarebbe allora la medicina walesiana? Premiare la lista del Bbwr, il partito apartitico per le riforme fondato pochi mesi fa per superare le strutture politiche «troppo inclini a scannarsi tra loro». Infine l'invito a guardare l'erba del vicino. Ricordatevi insomma «che nessuno Stato dell'ex impero orientale ha saputo trovare soluzioni migliori della ricetta polacca». Sugli indecisi premerà di certo l'influenza persuasiva esercitata dal clero convocato discretamente dall'episcopato a denunciare dagli altari della Messa domenicale i pericoli del voto rosso. Ma anche i cattolici sono divisi. Ci hanno pensato il tema scottante dell'aborto, illegale per decreto quanto praticato sottobanco, e le difficoltà di proporsi in uno schieramento di vasto richiamo come ai tempi di Solidarnosc. Anche lo storico sindacato perde colpi sulla scia di oltre tre milioni di disoccupati (è precipi¬ tato da dieci a un milione di iscritti) con l'aggravante dell'harakiri di immagine commesso quando in maggio contribuì a silurare il governo centrista. La stitica affluenza ai comizi motivata dall'indifferenza generale verso l'establishment lascia infine intravedere che molti elettori sceglieranno l'astensione. Nell'ultimo turno del 1991 gli assenti furono quasi il 60 per cento. «Ho, altro a cui pensare», spiega Marek, ultimo anno di corso alla facoltà di ingegneria del politecnico della capitale. «Sono stufo di tirare la cinghia e disperarmi a quadrare il bilancio familiare. Cosa penso dei partiti? Sono "guwno", merda». lp. d. g.] I cattolici, divisi polemizzano sul decreto antiaborto In crisi Solidarnosc Ha perso 9 milioni di iscritti A Varsavia, una signora cammina sotto i manifesti elettorali senza degnarli d'uno sguardo. Nel riquadro, Lech Walesa

Persone citate: Hanna Suchocka, Jaruzelski, Lech Walesa, Walesa

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Varsavia