Statali. fannulloni forse Sottopagati senz'altro

6 Statali: fannulloni, forse Sottopagati, senz'altro LA RAGIONICI A CE' statale e statale. C'è il magistrato e c'è il bidello. Poi ci sono gli ambasciatori e i ricercatori, gli uscieri ministeriali e i presidi, che il ministro Sabino Cassese vuole ora trasformare in manager. In tutto due milioni di dipendenti, in piena tempesta, sui quali sta per abbattersi la scure del governo. Ma quanto sono amati questi statali? Pochissimo, stando a un sondaggio (fatto su un campione di mille persone) condotto dalla Cirm per l'Europeo che sarà pubblicato sul prossimo numero del settimanale. Per il 68% degli italiani è giusto che lo Stato licenzi i lavoratori pubblici la cui resa è al di sotto di un minimo. Secondo il 40% degli intervistati, la categoria dei lavoratori pubblici in cui - scrive l'Europeo - «si annida il maggior numero di fannulloni» è quella degli impiegati delle poste. Al Nord la percentuale è ancora più alta: il 45%. I più drastici si sono rivelati i giovani con meno di 34 anni (52%) e i «colletti bianchi» (53%). Al secondo posto ci sono gli impiegati delle Usi: il 32% li considera degli «scansafatiche». Casalinghe (49%) e pensionati (38%) sono i loro accusatori principali ed è l'Italia Centrale (39%) ad averli particolarmente nel mirino. Seguono poi gli impiegati dei ministeri, del catasto e dell'Inps. Ferrovieri, insegnanti e dipendenti degli ospedali compaiono invece agli ultimi tre posti. Sergio D'Antoni, segretario della Cisl, non è d'accordo con questi giudizi. Sottolineando che «non sempre privato è meglio» («Basta vedere la vicenda Enimont») aggiunge che non si può fare di ogni erba un fascio: «Bisogna individuare le vere cause, non prendersela con tutti i dipendenti». Insomma, paghi chi sbaglia, ma, dice D'Antoni, rimuoviamo una volta per tutte le vere cause, anche con la mobilità se necessario, di questo profondo malessere. Seconda domanda. Quanto costa questo esercito alla madre patria? La ragioneria generale dello Stato ha tentato di dare una risposta «fotografando» le buste-paga dei propri dipendenti. E' così emerso che, in media, nelle buste consegnate a luglio allo «statale tipo» vi era uno stipendio lordo di 2 milioni 634 mila lire (comprensivo di indennità, ma anche delle ritenute pre- videnziali e fiscali). Nelle tasche del dipendente pubblico, però, finisce solo il 72,7% di questo importo, cioè 1.914.918 lire. Il restante 27,3% viene trattenuto per tasse e previdenza. Lo studio («Rassegna sul pubblico impiego»), diffuso in questi giorni e basato su un maxi campione di 715 mila lavoratori, divide i dipendenti pubblici in sei categorie: ministeri, scuola, aziende autonome, ricerca, dirigenti, magistrati. I compensi «medi» maggiori vengono versati agli 8523 «statali» della magistratura, mentre le busta paga più basse sono quelle consegnate ai lavoratori ministeriali. I primi hanno uno stipendio mensile lordo che sfiora i 10 milioni, mentre i secondi hanno una retribuzione mensile media di 2.248.209 lire. Naturalmente le statistiche hanno il valore del pollo di Trilussa e la buste paga variano a seconda dei diversi livelli lavorativi. Così, se il presidente della Corte di Cassazione guadagna mediamente 20.385.153 lorde, i 279 uditori giudiziari hanno in media uno stipendio di 3.571.467 lire, mentre i magistrati di tribunale guadagnano, a seconda dei diversi inquadramenti, dai 5,4 ai 7,3 milioni lordi. Il «costo» delle retribuzioni dei dipendenti ministeriali, invece, varia molto meno e si passa dalle 940.319 lire lorde che lo Stato spende per la retribuzione di un primo livello (11 persone) fino ai 3.042.958 lire del nono livello (16.292 lavoratori). Lo studio «fotografa» anche le retribuzioni del settore scolastico. In questo comparto (che guadagna in media 2.664.520 lire lorde mensili) i più «ricchi» sono i presidi: alla loro maggiore responsabilità corrisponde una busta paga contenente 4.186.363 lire. La media delle retribuzioni lorde versate a luglio indica inoltre una busta paga di 1.848.784 lire per il bidello, di 2.427.286 i maestri, di 2.822.199 per i professori delle superiori e di 3.453.791 per i docenti dei conservatori. Nei settori ricerca e aziende autonome la retribuzione lorda si aggira, rispettivamente, su una media di 3 milioni e di 2 milioni 350 mila lire. Mentre, meno indicativa è la media dei dirigenti pubblici «non contrattualizzati» tra i quali viene conteggiato il personale diplomatico. Lo stipendio di un ambasciatore - sempre in base alla media statistica - è di 8.037.000 lire, mentre il suo «vice» (cioè il ministro plenipotenziario di prima classe) conta in busta paga poco più di 7 milioni e mezzo. Gli altri che lavorano in ambasciata hanno in media un assegno mensile di 3.645.000 lire. Ma questo, come detto, è un mondo a parte, pieno di indennità, che gonfiano a dismisura le buste-paga. Insommma, c'è statale e statale, nella giungla del pubblico impiego, [c. roc] Radiografìa dei salari di 2 milioni di addetti Radiografìa dei salari di 2 milioni di addetti

Persone citate: D'antoni, Pochissimo, Sabino Cassese, Sergio D'antoni

Luoghi citati: Italia