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Da ieri in tre cinema cittadini il film «Jurassic Park» di Spielberg Da ieri in tre cinema cittadini il film «Jurassic Park» di Spielberg Ma il dinosauro non fa paura La pellicola zeppa di mostri preistorici non spaventa i bambini e piace molto agli adulti «Bello» o «stupendo» gli aggettivi del pubblico, ma per qualcuno «è storia esagerata» Jurassic Park piace ai bambini. 0 meglio, li spaventa poco. Entrati al cinema accompagnati dai genitori (come si raccomanda dove proiettano il film), ne escono contenti. «E' un film magnifico - sottolinea l'undicenne Marco Davi -, anche se a volte fa sobbalzare». «E' molto bello - afferma Chiara Lovera, 13 anni -, effetti speciali del genere li sa offrire solo Spielberg». «Per i bambini è un film informativo - assicura Corrado Ratto, 38 anni, operaio - e li diverte». «E' adatto ai piccoli - aggiunge Giacomo Leone, 69 anni, pensionato - che si appassionano davvero per due ore». L'evento dell'anno è approdato ieri al Reposi, Olimpia e Fiamma. Allo spettacolo pomeridiano delle 15 il pluricampione d'incassi e «Re Mida» di Hollywood Steven Spielberg («Et», «Lo squalo», la trilogia di Indiana Jones) ha richiamato 445 spettatori, molti se si considera il «deserto» che caratterizza di solito le sale torinesi all'apertura. In maggioranza positivi i commenti del pubblico. «Mi ha affascinato - dichiara Carola Casella, 18 anni, studentessa -, sono venuta subito a vederlo perchè ho letto del successo americano». «Stupendo afferma Fabrizio Bertellino, 25 anni, studente universitario anche se il mio commento è di parte essendo uno spielberghiano convinto; gli effetti speciali sono strabilianti, menzione speciale per la musica e l'au- dio del Reposi». «Il finale - sostiene Benino Marcili, 52 anni, impiegato - mi ha deluso, troppe le scene esagerate». Tratto dal best seller di Michael Crichton, il film narra di un imprenditore miliardario che decide di creare su un'isoletta del Pacifico un parco di divertimenti con la particolarità dei dinosauri riportati in vita da un miracoloso processo di ingegneria genetica. «Gli effetti speciali sono strepitosi» dice Filippo Rinaldi, 15 anni, studente. «Sì proprio ben riusciti gli effetti - fa eco Elena Sampieri, 19 anni, studentessa -, bravi gli attori». Il cast «umano» è formato da Sam Neil, Jeff Goldblum, Laura Dern e il regista Richard Attenborough nel ruolo del magnate reso simpatico da Spielberg al contrario di quanto appare nel libro. Le vere star del film i sono tuttavia i dinosauri creati da Stan Winston, Oscar per «Terminator 2-11 giorno del giudizio». Costato 60 milioni di dollari e supportato da un investimento pubblicitario di oltre 65, il film è ampiamente rientrato delle spese (negli Usa ha superato i 300 milioni di dollari d'incasso ed è secondo soltanto a «Et» nella classifica di tutti i tempi). Dall'Italia si attendono altri miliardi. Daniele Cavalla dio del Reposi». «Il finale sostiene Benino Marcili, 52 anni, impiegato mi ha deluso, troppe le cene esagerate». Tratto dal best seller di Michael Crichton, il film narra di un imprenditore miliardario che decide di creare su un'isoetta del Pacifico un parco di divertimenti con la particolarità dei dinosauri riportati in vita da un miracoloso processo di ngegneria genetica. «Gli effetti speciali sono strepitosi» dice Filippo Rinaldi, 15 anni, studente. «Sì proprio ben riusciti gli effetti - fa eco Elena Sampieri, 19 anni, studentessa -, bravi gli attori». Il cast «umano» è formato da Sam Neil, Jeff Goldblum, Laura Dern e il regista Richard Attenborough nel ruolo del magnate reso simpatico da Spielberg al ri di l libro. Le vere star del film i sono tuttavia i dinosauri creati da Stan Winston, Oscar per «Terminator 2-11 giorno del giudizio». Costato 60 milioni di dollari e supportato da un investimento pubblicitario di oltre 65, il film è ampiamente rientrato delle spese (negli Usa ha superato i 300 milioni di dollari d'incasso ed è secondo soltanto a «Et» nella classifica di tutti i tempi). Dall'Italia si attendono altri miliardi. I dinosauri di Winston sono simpatici ai torinesi Daniele Cll I dinosauri di Winston sono simpatici ai torinesi