Quando Rousseau divenne Giacomo Rosso di Francesco Rosso

La conversione del filosofo francese avvenne a Torino: ora due ricercatori svizzeri hanno riprodotto l'atto La conversione del filosofo francese avvenne a Torino: ora due ricercatori svizzeri hanno riprodotto l'atto Quando Rousseau divenne Giacomo Rosso Trovato in Duomo e fotografato il certificato di battesimo Il signor Giovanni Giacomo Francesco Rosso di anni 16 il 23 aprile 1728, nell'attuale Duomo riceve il battesimo e diventa cattolico dopo aver abiurato l'appartenenza alla «setta di Calvi-, no». E' nato a Ginevra e suo padre si chiama Jsach. Il giovane registrato con questo cognome è Jean-Jacques Rousseau, scrittore e filosofo che impronterà la sua epoca e la cui memoria è viva nella cultura occidentale. L'atto, non ignoto ma mai riprodotto, è stato fotografato ieri da due ricercatori svizzeri, JeanJacques (guarda la combinazione dei nomi!) Monney, presidente anziano del Consiglio municipale di Ginevra, e Claudine Lucco-Denereaz, avvocato. Gira e rigira tanti fili della storia e della quotidianità conducono prima o poi a questa stranissima Torino. La signora Lucco, per cominciare, è di origine piemontese e seguendo le ricerche del signor Monney non poteva che ritrovarsi qui. Che l'incontro tra i due studiosi con il cronista sia avvenuto nella bella libreria antiquaria Gilibert in galleria Subalpina è pure segno di febee coincidenza. Ricorre il prossimo anno il bicentenario del trasferimento delle ceneri del filosofo nel Pantheon parigino e scadenze come queste non vengono lasciate cadere laddove il culto degli «eroi» della cultura è ancora vivo. Ginevra soprattutto si dà da fare e Monney si appresta a pubblicare un libro nel quale la vita di Rousseau sarà illustrata con immagini d'epoca e cartoline dei luoghi visitati dal filosofo: un modo per celebrare anche il primo centenario della cartolina postale. Tra le immagini di Torino ci sarà la riproduzione dell'atto di battesimo. Perché Rousseau divenne cattolico? Si sa. Per convenienza. Aveva fame e chi gli diede una mano fu dapprima un sacerdote cattolico, poi una signora molto più anziana del ragazzo, madame de Warens, divorziata, ugualmente cattolica, ma libera da pregiudizi, tanto da iniziarlo ai piaceri della vita quanto alle pratiche della conversione. La strada più breve per l'abiura passava da Torino e precisamente dall'Ospizio dei catecumeni di via Porta Palatina. Il ragazzo vi giunse, il 12 aprile, con u proposito di convertirsi per necessità. Era sveglio e capì subito che se voleva farsi largo era meglio votarsi alle convenienze anziché insistere nelle convinzioni. Se manca la fede sopperisce l'intelligenza: il posto non gli piaceva, i suoi sguardi calavano volentieri più sulle madonne che passeggiavano per strada che sulle statue raccolte nelle nicchie della vicina chiesa. In dodici giorni impara il catechismo, il 21 aprile abiura e due giorni dopo, accompagnato dai padrini Giuseppe Andrea Ferrerò e France¬ sca Cristina Rocca, diventa cattolico e intasca 5 scudi d'oro. Resta a Torino ancora qualche mese poi il talento lo porta lontano. Diventerà il profeta che proclama la bontà della natura umana contro l'azione deformante delle istituzioni; che propone una religione naturale in cui all'individuo è concesso di dialogare con Dio senza la mediazione di una Chiesa; che esalta i diritti del cuore contro i pregiudizi sociali. [p. p. b.] Jean-Jacques Rousseau e l'atto di battesimo registrato il 23 aprite 1728 nel Duomo di Torino

Luoghi citati: Ginevra, Torino