MA IL SACRIFICIO FU DI TUTTI di Alessandro Galante Garrone

MA IL SACRIFICIO FU DI TUTTI MA IL SACRIFICIO FU DI TUTTI ■m t| ORREI invitare a un po' più di modestia ■ / Edgardo Sogno, che si erge a interprete della 1' Resistenza, con apodittica baldanza di storico ■ che «giudica e manda». Non mi pare che il suo 1 I «contributo all'interpretazione di quegli eventi» - come egli dice - sia di eccelsa levatura. Il suo atteggiarsi mi richiama alla mente l'epiteto ironico di «storicone altissimo» di un noto epigramma cinquecentesco. Mi limito a una riflessione molto semplice, direi terra terra. La Resistenza è stata l'opera di chi, nei venti mesi del partigianato, ha variamente agito contro Hitler e il nazismo e le Ss, e gli italiani che purtroppo si erano messi al loro servizio. Era in palio la riconquista della nostra libertà, schiacciata da più di vent'anni. Ciò che contava allora per noi, e conta anche oggi, è quel che sentirono, vollero, fecero uomini e donne, di ogni fede e di ogni idea, per abbattere quella specifica, concreta, maledetta tirannide che ci schiacciava, e fattasi ben più orrenda dopo che si era asservita al nazismo. Questa era la Resistenza in Italia: e questa fu la Resistenza in Europa, ovviamente diversa da un Paese all'altro. Ovunque, il discrimine era il medesimo: la lotta per la libertà, contro ogni tirannide: contro Hitler in Germania, e contro i suoi servi nei Paesi occupati (i vari Pétain, Degrelle, Quisling ecc.), e qualche anno prima contro Franco in Spagna. («Oggi in Spagna, domani in Italia», aveva detto, profetico, Carlo Rosselli). Ai nostri compagni partigiani non si chiedevano professioni di fede religiosa o di partito. Si poteva all'inizio magari diffidare di chi avesse militato in difesa di Franco o al servizio di un tiranno come Stalin. Ma di fronte al sincero impegno di italiani contro nazisti e fascisti, e ai problemi del presente e del futuro, le tessere o anche i comportamenti del passato perdevano importanza. E con ciò vengo all'unico punto che ossessiona Sogno: i comunisti. Quel che storicamente conta per me, e ha sempre contato, è il loro sacrificarsi, allora, per la libertà del nostro Paese. Penso a figure moralmente altissime di comunisti (come, qui in Piemonte, Eusebio Giambone e Luigi Capriolo, a me carissimi, che soffersero anni e anni di carcere), entrambi fucilati. Tutto il resto è rancore, livore, speculazione politica. E debbo dirlo anche a Edgardo Sogno, medaglia d'oro della Resistenza. Alessandro Galante Garrone

Persone citate: Carlo Rosselli, Degrelle, Edgardo Sogno, Eusebio Giambone, Hitler, Luigi Capriolo, Quisling, Stalin

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Piemonte, Spagna