«Inesistente» per volontà dello Stato

77 bel tramonto distrae gli amministratori, le leggende seducono la Rai RBSPONBE 0.d.B. GENTILE signora Verzè, cerco di riassumere perché la sua storia è lunga e vorrei farla entrare tutta nel poco spazio a nostra disposizione. Dunque, inizialmente, si disse che le domande presentate prima di tale data sarebbero state accettate regolarmente. Più tardi, si seppe, la decisione riguardava i privati e non la scuola. A febbraio una lettera le comunicò che sarebbe potuta andare in pensione il 1° settembre 1993, come da lei richiesto, ma da tale data sino al 31 dicembre 1993 non avrebbe percepito pensione né stipendio. Poiché la sua richiesta dipendeva da ragioni di salute, lei ha confermato la domanda, sperando che in Parlamento si rendessero conto che una persona che ha lavorato e pagato contributi per 35 anni, che vive del proprio stipendio, essendo separata e avendo ancora un figlio a carico, «Inesisper vodello tente» lontà Stato non può permettersi di stare 4 mesi senza retribuzione. Infatti, durante l'estate, in Parlamento hanno discusso e deciso che il blocco delle pensioni venisse abolito per cui potevano andare in quiescenza tutti gli insegnanti che si trovavano in classi di Gincorso con soprannumerari, ma le hanno spiegato che non era il caso suo perché nelle superiori di E. F. non ci sono soprannumerari, per cui lei doveva andare in pensione senza essere pagata per 4 mesi. «Per 4 mesi debbo considerarmi una nullità? Non sono più un lavoratore, non sono ancora un pensionato, non un cassaintegrato, non un disoccupato? Nulla di nulla?» lei mi scrive, gentile signora Verzè. «E* così che lo Sato trova i fondi per pagare i dipendenti dei partiti con cassa integrazione e pensione? Togliendo per qualche mese lo stipendio a qualcuno che non può difendersi, essendo un'esigua minoranza? O sono addirittura sola?...». Gentile signora Verzè la sua lettera è in data 15 agosto, spero con tutto il cuore che, nel frattempo, qualcuno di quelli che ci amministtano considerandoci numeri abbia scoperto che al numero a lei assegnato corrispondeva anche una persona. Mi faccia sapere come stanno le cose... Oreste del Buono Non credo che il mio sia un caso personale perché, altrimenti, sarebbe una vera persecuzione, ma non ne parla la radio, né la tv, né un giornale e, quindi, provo a esporlo a lei perché almeno si sappia. Dunque, il 19 maggio 1992 ho fatto domanda di dimissioni dal lavoro, insegno Educazione Fisica. Se fosse stata applicata la legge, entro 60 giorni, e perciò entro il 19 luglio 1992, avrei avuto risposta dall'Amministrazione, ma così non è stato. Il 19 settembre c'è stato il blocco delle pensioni sino al dicembre 1993. Inizialmente, si disse... Annamaria Vene, Rosta (Torino) «Inesistente» per volontà dello Stato

Persone citate: Annamaria Vene, Gentile Signora Verzè, Oreste Del Buono, Sato, Verzè

Luoghi citati: Torino