«Era l'uomo-simbolo dell'ltalia sana»
r GAVINO SANNA «Era Vuomo-simholo delVltalia sana» IO non credo al caso. Credo invece alla potenza analogica dei simboli. E pochi imprenditori italiani hanno riassunto in loro stessi un profondo valore simbolico come Pietro Barilla, il «signor Pietro». Proprio in questi mesi di rivolgimenti e di rifondazioni palingenetiche dei valori sociali e culturali, dove gli italiani si rimettono in discussione e si guardano allo specchio con criticità, proprio in questi momenti la perdita di questo uomo-simbolo assume connotati profondi. Pietro Barilla non era un industriale qualsiasi. Molti sono i testimoni della sua generosità e della sua umanità, e tra questi ci sono io. Dieci anni fa realizzai la prima campagna Barilla, il primo «film» della storia della comunicazione italiana: durata, ben due minuti. Una rivoluzione per il mondo dello spot allora molto tradizionalista. Presentai la campagna ai menagers della Barilla estremamente teso, emozionato. Ce l'avevo messa tutta, ero allo stremo delle forze. Ma lo spot lasciò interdetto il mio cliente. Pietro Barilla me lo disse chiaramente. Tornai in agenzia distrutto: avevo fallito l'obiettivo, un brutto colpo per. un creativo. Trascorse un po' di tempo. Dopo qualche giorno trillò il telefono di casa. Era di venerdì sera tardi. Ilsignor Pietro mi voleva parlare: «Ci ho ripensato» mi disse, «lo spot mi piace. E' una bella campagna. Complimenti». Stupefatto e incredulo lo ringraziai. Questo era Pietro Barilla. Dotato di una caratteristica peculiare delle personalità forti e autorevoli, capace, lui uomo di successo, di ri1 vedere le proprie opinioni e amI mettere di aver sbagliato. Come pochi, pochissimi oggi sono in grado di fare. Lui è stato il primo fra i nostri imprenditori a comprendere l'importanza centrale della pubblicità per la valorizzazione dei prodotti. Ma nella pubblicità amava proiettare un vissuto di bellezza, un senso estetico che gli derivava dalla sua passione viscerale per l'arte, in genere per le cose belle. Credeva nella «pubblicità dei valori». Una pubblicità che trasmettesse universalmente il calore, la positività, il cuore che caratterizzava la «sua» famiglia, quella in cui lui era vissuto da sempre. Le pubblicità Barilla dovevano riflettere uno stato d'animo che era suo, che lui aveva vissuto. Pubblicità estremamente realistiche, proprio perché per lui le emozioni erano parte irrinunciabile della realtà. E questa sua vivacità emotiva non si vergognava ad esibirla. Al contrario: era la sua forza, la caratteristica fondamentale della sua umanità. Come quando a Bologna, in casa di un noto gallerista, notò la mia passione per un quadro di Ventrone. Era un vernissage, c'era moltagente. Colpito dal mio interesse disse, lasciando tutti di stucco: «Ti piace? Questo quadro è tuo». L'Italia, dicevo, ha perso un grande uomo. Un uomo che custodiva e viveva in prima persona i valori essenziali dell'italiano. La parte migliore della nostra identità: Quella nobiltà d'animo che vive in noi nei momenti di maggiore difficoltà, come diceva Elsa Morante. La parte cui non dovremmo rinunciare mai. Grazie, Signor Pietro. Gavino Sanna ina 1
Persone citate: Barilla, Elsa Morante, Gavino Sanna, Pietro Barilla, Ventrone
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