Arafat prova a domare «ribelli» di E. St.

Summit a Tunisi Summit a Tunisi Arofut prova a domare {«ribelli» GERUSALEMME. Il sangue continua a scorrere mentre nel «day after» della pace si intrecciano e si ramificano le iniziative diplomatiche. Ieri un altro palestinese è stato ucciso a Nablus, in Cisgiordania. La sua vettura non si è fermata all'alt di un posto di blocco israeliano. I militari hanno aperto il fuoco e l'uomo è rimasto ucciso sul colpo. Anche ad Hebron, sempre in Cisgiordania, si sono registrati incidenti. Un soldato israeliano e 3 palestinesi sono rimasti feriti. Storie di ordinaria violenza, che purtroppo dureranno ancora a lungo anche se la macchina della diplomazia continua nella sua marcia verso una «pace vera». Yasser Arafat, dopo le accoglienze trionfali al suo ritorno da Washington, si è lanciato in un'attività frenetica per cercare di convincere i più agguerriti oppositori all'accordo con Israele. La notte scorsa il leader palestinese ha presieduto una breve riunione del comitato esecutivo dell'Olp, che dopo le dimissioni di 5 scontenti conta ormai solo 13 membri. Ieri Arafat ha compiuto una visita lampo in Egitto dove ha incontrato il presidente Hosni Mubarak, rientrando poi a Tunisi, dove ieri sera ha presieduto un'altra riunione dell'esecutivo. Parallelamente, è in corso a Tunisi una riunione del comitato centrale di al Fatah. Le minoranze non sono però rima ste inattive: George Habbash e Nayef Hawatmeh, due dei lea der del «no», si sono recati a Tripoli da Gheddafi. Ma per aiutare Arafat anche l'America sta muovendo i suoi passi. Ieri, dall'«air force one» che lo portava in Louisiana, Clinton ha telefonato al presi dente siriano Hafez Assad, e sul la via del ritorno ha chiamato re Hussein di Giordania. [e. st.]

Persone citate: Arafat, Clinton, Fatah, George Habbash, Gheddafi, Hafez Assad, Hosni Mubarak, Nayef Hawatmeh, Yasser Arafat