Lo sfidante «in grigio»
Lo sfidante «in grigio» Lo sfidante «in grigio» Un passato da andreottiano poi la carriera al Viminale ROMA. Un prefetto atipico, amato dai sindacati e ammirato dagli imprenditori. Un carattere gioviale. E nel passato una breve parentesi trascorsa nel più classico milieu andreottiano di Roma: la segreteria di Ettore Ponti, assessore alla Regione Lazio negli Anni Settanta. Ecco, in pillole, l'identikit di Carmelo Caruso, il candidato scelto da Mino Martinazzoli per la conquista del Campidoglio. Sessanta anni, siciliano di Santa Maria di Licodia, nel Catanese, sposato con quattro figli, Carmelo Caruso da ragazzo coltivava una vocazione: quella di fare il chirurgo. «Ma una lezione del professor Cosentino a Catania - racconta - mi ha fatto dimenticare la medicina». E così, a 23 anni, appena dottore in Giurisprudenza («a pieni voti», informava una nota trasmessa ai giornali romani tre anni fa), Caruso entra per la prima volta al Viminale. Per uscirne qualche anno dopo, quando diventa capo della se¬ greteria dell'assessore Ponti, andreottiano «doc». Negli Anni Ottanta ritorna al Viminale, diventa prefetto di Avellino negli anni del terremoto, poi è prefetto a Milano, dove smaltisce in 8 mesi 23 mila pratiche arretrate, «inventa» i comitati metropolitani per l'efficienza, organizza i campi nomadi. Stesso piglio nei due anni da prefetto a Roma, dove arriva nel 1991 anche grazie ad un buon rapporto con il ministro dell'Interno Scotti e col capo del governo Andreotti. E a chi gli chiede se anche lui sia l'ennesimo prefetto andreottiano di Roma, lui nega con molta decisione. E ancora una volta parlano i fatti: dieci mesi fa quando viene «promosso» capo del personale al Viminale, Cgil, Cisl e Uil giudicano «intempestivo e preoccupante» il trasferimento, esaltando in Caruso «il prestigio», «l'eredità preziosa», addirittura parlano di lui come «uno dei pochi uomini pubblici ai quali fare riferimento», [f. mar.] A lato il segretario democristiano Mino Martinazzoli Più a sinistra il prefetto Carmelo Caruso
Persone citate: Andreotti, Carmelo Caruso, Catanese, Cosentino, Ettore Ponti, Mino Martinazzoli
Luoghi citati: Avellino, Catania, Milano, Regione Lazio, Roma, Santa Maria Di Licodia
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