Mondo: viva la concretezza di Claudio Giacchino

Mondo: viva la concretezza Mondo: viva la concretezza Granata bloccati da un dirottamento OSLO DAL NOSTRO INVIATO Che la gelida serata norvegese sarà amica dei granata lo annuncia, mezz'ora prima dell'incontro, il televisore nella sala stampa dello stadio Ulleval: sullo schermo campeggia la scritta Lillestroem-Torino 0-1. L'ignoto scrivano elettronico sbaglierà il pronostico soltanto per difetto. Nell'imminenza della partita, e poi nell'intervallo, si tenta di dare la parola a Roberto Goveani. Perché dall'Italia è giunta l'eco dell'intervista di Vittorio Savoia, l'industriale di Cercenasco di cui dieci giorni fa il Notaio aveva detto: «Potrebbe aiutarmi nella gestione del Toro». Savoia ha dichiarato che molto presto entrerà nella società non per collaborare con il presidente, ma per diventarne un alter ego o un duplicato. Non ci sembra che la savoiarda sortita abbia entusiasmato Goveani. Solo per omaggiare la buona educazione, alla fine, accetta di parlare di questa ennesima novità nella famiglia torinista. Per la verità, più che un discorso o una risposta, il patron dispensa monosillabi e qualche verbo al futuro: «Sì, vedremo, se sono rose fioriranno». Una piccola impennata polemica subito domata: «Scusate, ma una settimana fa dovevo, secondo i giornali, comprare il Napoli. Adesso dovrei avere un partner. Vedremo». E poi, seccato: «Se c'è chi si espone così, in prima persona, significa che i nostri sforzi per il Torino sono apprezzati». Pochi giorni fa il Notaio aveva definito Savoia «un amico». Eccoci a Mondonico. Appena sente chiacchierare di qualificazione conquistata, mette le mani avanti: «Calma, noi siamo capaci di tutto». Sorridendo scagiona Lido Vieri, il preparatore dei portiere che aveva «spiato» il Lillestroem, dall'accusa di essere amico delle esagerazioni avendo descritto i norvegesi come squadra pericolosa: «Sono migliori di quanto hanno mostrato stasera, li ha condizionati il nostro primo posto in classifica. Inoltre, non scordiamo che abbiamo tradotto in gol il 50 per cento delle occasioni. A proposito, era regolare la rete segnata da Silenzi e annullata per fuorigioco. Il calcio norvegese è in progresso, non è mi caso che le altre due formazioni abbiano vinto nelle Coppe». Per il tecnico «il Toro non è stato bello ma molto concreto, mi sta benissimo». Appreso dei propositi di Savoia, l'Emiliano commenta con un altro sorriso: «L'altro giorno avevo detto che per i granata il manifesto programmatico potrebbe essere la canzone di Vasco Rossi "Vita spericolata". Aggiungo un'altra canzone, sempre del Vasco: "Siamo solo noi"». La gioia del successo è attenuata dagli infortuni patiti da Jarni, Silenzi (ambedue al loro Appena giunto a Rosario, città della sua nuova squadra, Maradona si è ferito alla testa picchiando contro il cofano dell'auto: medicato e ricucito. A Rosario sperano che non siano i soli 2 punti che riesce a procurarsi. primo eurogol), Fortunato, Mus si, ma il solo davvero preoccupante dovrebbe essere quello del centravanti: distorsione al piede sinistro. L'uomo più in forma del Toro potrebbe dare forfait do menica, contro il Parma. «Gli al tri incidenti - spiega il medico, dottor Campini - non sembrano gravi». Mondonico se ne va con in braccio uno dei due «babacci» (le mascotte delle prossime Olim piadi di Lillehammer) donati al Torino, i giocatori s'affrettano verso il pullman, i cronisti corrono a scrivere. Come se non bastasse il chma (5 gradi), aumenta il gelo la notizia che non si può partire, che si dovrà passare la notte a Oslo: è appena atterrato un jet russo che è stato dirottato da fondamentalisti dell'Azerbaijan. Ed è la prima volta nella storia, a quanto pare, che un aereo dirottato atterra in Norvegia. Claudio Giacchino Silenzi, dopo il gol del successo del Torino contro l'Udinese, ha confermato la sua buona vena sbloccando il risultato a Oslo nel difficile match di Coppa Coppe

Luoghi citati: Cercenasco, Italia, Norvegia, Oslo, Torino