Slitta l'lrpef comunale i sindaci vogliono i boc

Gallo frena sulle tasse locali, la Camera discute i «bot municipali» Gallo frena sulle tasse locali, la Camera discute i «bot municipali» Slitta Clipei comunale i sindaci vogliono i boc ROMA. I Comuni hanno le casse vuote e tanti progetti che aspettano? I trasferimenti dello Stato si sono fatti più sottili? Perché allora non lasciare che i Comuni facciano fronte alle loro difficoltà finanziarie con l'emissione di titoli, come invoca a gran voce il sindaco di Milano Formentini. Ma per questa novità finanziaria il governo prende tempo. «Meglio valutare gli effetti e le garanzie necessarie per la loro emissione», ha chiesto il sottosegretario al Tesoro, il democristiano Piero Malvestio, alla commissione Bilancio della Camera, dove è in corso l'esame del provvedimento pidiessino (primo firmatario Bruno Solaroli). Eppure l'idea di emettere dei «boc» piace sempre di più, tanto che dopo il disegno di legge della quercia stanno per aggiungersi anche quelli targati Lega e probabilmente quello democristiano. Il presidente della Commissione, Angelo Tiraboschi (psi) ha già fatto sapere che si procederà ad un abbinamento dei vari testi. Proprio ieri il sindaco leghista Marco Formentini, è tornato alla car.ca sull'argomento per chiedere la possibilità, da parte dei Comuni, di emettere qualcosa che assomigli ai buoni del Tesoro. Questo, per evitare di spremere meno i contribuenti con altri balzelli. «Agli enti locali - ha dichiarato al quotidiano "Mf ' - va lasciata la possibilità di reperire risorse in modo autonomo sulla base della valutazione del fabbisogno finanziario per gli investimenti. In particolare - ha aggiunto Formentini - auspico la possibilità di fare ricorso ai prestiti concessi dai cittadini, con costi più contenuti rispetto ai mutui bancari. Lo strumento più idoneo in proposito - spiega appunto il sindaco di Milano - è l'emissione di titoli obbligazionari simili ai Bot, i buoni ordinari del Comune (Boc), che potrebbero essere utilizzati dai cittadini per l'acquisto di quote di aziende a partecipazione comunale che saranno privatizzate». E a proposito di tasse locali, ieri il ministro delle Finanze, Franco Gallo annunciava un probabile slittamento al '95 del pagamento dell'addizionale dell'Irpef dell'I per cento a favore dei Comuni o, forse, addirittura la sua abolizione. Per gli enti locali il problema del reperimento di finanziamenti diventa quindi più che mai urgente. Non a caso, praticamente tutti i partiti sembrano ormai convinti dell'utilità di questi particolari titoli locali che potrebbero diventare presto familiari come «boc», «bop» e «bor» e c'è la rincorsa a presentare proposte di legge. Ma è una materia delicata, su cui il governo sembra volersi muovere con prudenza. Ora la commissione Bilancio della Camera avrà una serie di audizioni sul complesso problema. In particolare, saranno ascoltati il ragioniere generale dello Stato e la Banca d'Italia. «Vanno approfonditi gli aspetti relativi alle garanzie sui titoli comunali, alla loro natura di titoli comunque facenti parte del debito pubblico e alla possibilità che essi determinino contrasti tra livelli di governo territoriale», ha precisato il rappresentante del Governo. La sollecitazione alla cautela «non nasconde alcuna intenzione di ritardare l'esame del provvedimento», ha puntualizzato il sottosegretario al Tesoro. Che non si debba perdere altro tempo prezioso lo pensano in molti e non solo il leghista Formentini e il suo capo Bossi. A Jesolo, ad esempio, gli imprenditori hanno già pronto fin da aprile un progetto per finanziare alcune opere di valorizzazione della loro preziosa spiaggia attraverso l'emissione di «boc». E la lista dei progetti locali è lunghissima. [st. e] MILANO. Anche il gruppo bancario San Paolo spa si è impegnato a sottoscrivere al 20,5% le azioni di nuova emissione dell'aumento di capitale della Milano Assicurazioni, approvato ieri air unanimità dall'assemblea straordinaria. Lo ha reso noto durante l'assemblea stessa il presidente della società, Alberto Mario Ferrari. In tale comunicazione viene confermato inoltre che il gruppo Fondiaria, al termine dell'operazione, manterrà il controllo della Milano con il 51,58%. Ciò grazie ad un accordo con il gruppo San Paolo, che si è impegnato a vendergli 10,5 milioni di diritti di sottoscrizione di azioni di risparmio della Milano per un controvalore di 19,4 miliardi circa. Attualmente Fondiaria spa controlla il 51,9% del capitale ordinario, mentre possiede solo il 17,72% di quello di risparmio, e l'aumento è riservato ad entrambe le categorie. Il gruppo San Paolo detiene invece il 26,8% del capitale ordinario ed il 39,7% di quello di risparmio. Al termine dell'operazione scenderà al 22% circa. 77 San Paolo resta in Milano

Luoghi citati: Jesolo, Milano, Roma, San Paolo