Hana la fragile bellezza della gioventù di Oreste Del Buono

Hana, la fragile risponde o.d.B* Hana, la fragile bellezza della gioventù Egregio signor Del Buono, forse la mia domanda le sembrerà bizzarra e, in tal caso, le chiedo anticipatamente scusa, ma mi piacerebbe avere una sua risposta a proposito di un giallo di quest'estate. Per giorni e giorni telegiornali e giornali ci hanno ossessionato, proponendoci la faccia di una delle povere uccise, giovane e commovente, un'accusa alla barbarie. Non si riusciva a identificarla, ma, quanto è stata identificata, le altre fotografie dell'identificata hanno proposto una faccia del tutto diversa. Nessun altro se ne è accorto, tranne me? Sono un visionario?... Guglielmo Rosi, Milano GENTILE signor Rosi o Rasi (non sono sicuro della decifrazione della sua firma: potrebbe persino essere Rossi) non deve affatto chiedere scusa. La sua domanda è tutt'altro che bizzarra. Ora che mi ci fa pensare, ritrovo anche in me un certo stupore la prima volta che gli inquirenti ci hanno fatto conoscere qualche altra immagine della morta ovvero le fotografie di quando era viva e sorridente. La diversità era apparsa anche a me perché la faccia dell'identificata da viva presentava lineamenti diversi, a partire da un naso molto pronunciato. E non credo di appartenere a un club di visionari come di sicuro non vi appartiene lei. Ma neppure penso anche che ci sia da gridare all'allarme per un'identificazione accelerata e in- Hana, lbelldella g a fragile ezza oventù fondata tanto per chiudere un caso scottante e dimostrare che tutto funziona nelle forze dell'ordine. Penso, invece, che tanti altri telespettatori o lettori di giornali, abbiano provato la stessa impressione che ha provato lei e che ho provato io, ma, al contrario di lei, l'abbiamo subito dimenticata davanti alla sicurezza dei comunicati. Il peccato, se c'è peccato, non è ascrivibile agli inquirenti, ma piuttosto agli organi d'informazione, telegiornali e giornali, per non essersi soffermati su questo apparente contrasto tra le immagini della vittima. E' stato un difetto d'informazione, ma oso sperare che in qualche telegiornale o giornale che mi è sfuggito, qualcuno abbia tentato una spiegazione. Il giornalismo deve sempre spiegare, prevenire gli interrogativi. Alla povera Hana, evidentemente, la crudeltà del suo assassino e l'esposizione all'offesa di sabbia e di acqua di mare hanno fatto in un breve periodo quello che fa il tempo alle statue, erodendo l'importanza del naso e confondendo gli altri lineamenti, ma, paradossalmente, dotandola di una bellezza mai avuta in vita. Una bellezza addirittura simbolica della fragilità della giovinezza. Oreste del Buono

Persone citate: Del Buono, Guglielmo Rosi, Rosi

Luoghi citati: Milano