Sulla guerra agghiacciante rapporto di Ghali di Franco Pantarelli
Sulla guerra agghiacciante rapporto di Ghali Sulla guerra agghiacciante rapporto di Ghali L'Orni scopre l'Angolo «Mille morti ol giorno» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO In Angola muoiono almeno mille persone al giorno, «più che in qualsiasi altro conflitto nel mondo»: lo dice un rapporto presentato ieri dal segretario generale dell'Orni, Boutros Ghali, al Consiglio di Sicurezza. «Le dimesioni della tragedia in quel Paese sono spaventose», dice testualmente Boutros Ghali. «Qualcosa come tre milioni di persone stanno soffrendo le conseguenze della guerra civile». L'operazione umanitaria che l'Onu sta svolgendo è quella tipica dei convogli con generi di prima necessità destinati alle popolazioni dell'interno, intrappolate nella guerra che l'Unita (Unione nazionale per l'indipendenza totale dell'Angola) sta combattendo contro il governo. Ma pochi di quei convogli giungono a destinazione. La maggior parte di essi vengono intercettati, nonostante il governo e l'Unita si siano espressamente impegnati con l'Onu a lasciarli passare. Il rapporto al Consiglio di Sicurezza arriva nel momento in cui il «governo del mondo» sta discutendo come comportarsi nei confronti dell'Unita, il movimento guidato da Jonas Savimbi, che tutti considerano responsabile della situazione venutasi a creare. L'anno scorso, infatti, in Angola ci sono state delle regolari elezioni che le due parti, Savimbi e l'Mpla, il partito al governo che a suo tempo guidò la lotta anticoloniale contro il Portogallo, si erano impegnate a rispettare. La vittoria è andata all'Mpla, ma praticamente all'indomani Savimbi ha respinto il verdetto delle urne ed ha ripreso i combattimenti. Le sue truppe sono forti e bene armate, perché per anni lui ha goduto dell'appoggio massiccio degli Stati Uniti e del Sud Africa, mentre l'Mpla, sostenuto dall'Unione Sovietica e da Cuba, dopo tutto quello che è successo si ri¬ trova da solo. Così attualmente l'Unita, secondo l'analisi della situazione che si fa all'Onu, controlla l'80 per cento del territorio. Nel frattempo però Savimbi ha perso molti amici. Il Sud Africa, preso dai suoi sviluppi interni, lo ha abbandonato a se stesso, e quanto agli Stati Uniti hanno deciso di interrompere ogni aiuto, almeno ufficialmente. Al leader dell'Unita resta però la forza accumulata, e il controllo che esercita su una parte così consistente del terrirorio angolano gli consente di comportarsi come il capo di una Stato; che organizza una propria economia trovando partner disposti a comprare e vendere prodotti. Di qui la decisione del Consiglio di Sicurezza di intraprendere una discussione abbastanza inedita: quella di applicare sanzioni non a uno Stato ma a un movimento. Oggi si conosceranno le conclusioni. Franco Pantarelli Per la prima volta si parla di sanzioni a guerriglieri Il leader della guerriglia Jonas Savimbi Protetto dagli Usa durante la lotta contro il regime marxista di Luanda, è ora considerato il responsabile del massacro
Persone citate: Boutros Ghali, Ghali, Jonas Savimbi
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