Professore da 20 anni, ma «abusivo»

Professore da 20 anni, ma «abusivo» A Brescia: presentò domanda in ritardo, lo Stato se ne accorge solo ora Professore da 20 anni, ma «abusivo» In ruolo dal 1985, licenziato per un cavillo LA BUROCRAZIA NON PERDONA A insegnato per dodici anni come supplente e per altri otto come docente di ruolo. Ma da ieri, primo giorno di lezione del nuovo anno scolastico, il professor Francesco Troni, cattedra di educazione fisica presso le scuole medie di Castelcovati e di Orzinuovi, nel Bresciano, non può più mettere piede nelle sue classi. C'è un difetto di forma in quella sua nomina in ruolo del 1986, ha sentenziato il Consiglio di Stato. E i burocrati di Stato si incaricano di fargli conoscere il verdetto definitivo con otto anni di ritardo. Bontà loro, non dovrà restituire gli stipendi percepiti. Un'altra storia di «ordinaria burocrazia»; di interpretazioni cavillose delle leggi e di allucinante contenzioso; di distacco totale dei tempi della giustizia dalla realtà delle cose e dalla gente. Con un uomo di 40 anni (moglie e due figlie di 16 e 17 anni), messo alla porta dopo vent'anni complessivi di onorato insegnamento. Licenziato. Senza scuse. Senza diritto a buone uscite. Senza poter contare su questi anni trascorsi tra i banchi, ai fini della carriera e della pensione. Tutto azzerato. Si finisce in coda all'ultimo dei precari. E' il 1984 quando Francesco Troni fa la sua bella domanda per entrare in ruolo. Ha i requisiti e insegna da dodici anni come pre- cario nella scuola media. Richiesta bocciata: «Non ha rispettato i tempi per la presentazione». Il professore si appella al Tar, che gli dà ragione. Ma in Provveditorato non desistono e fanno ricorso al Consiglio di Stato. In prima istanza, vince ancora il «prof». E l'amministrazione scolastica deve assicurargli un posto in ruolo, «decorrenza 10 settembre 1985». Ma la vocazione al contenzioso è dura a morire e, contestualmente, parte l'ennesimo ricorso al Consiglio di Stato. Che 8 anni dopo (mica 8 mesi) decreta il licenziamento. A Brescia si mobilitano i sindacati Cgil Cisl Uil. E il deputato pidiessino Aldo Rebecchi interroga il ministro Rosa Russo Jervolino. Ma la scuola riparte, senza il professor Francesco Troni. Che, dalla sua casa di Roccafranca, nel Bresciano, non si dà pace per aver perso - aspettando paziente i tempi della «giustizia» amministrativa - almeno quattro altre possibilità di entrare in ruolo, grazie ad altrettante sanatorie varate nel frattempo dal Parlamento. L'hanno messo in congedo illimitato, come si fa coi militari esonerati. Lui, come professore, non c'è stato... In classe, per 8 interi anni, c'era un sosia abusivo, un nuovo pirandelliano «Il fu Mattia Pascal»? Mario Tortello Il Consiglio di Stato ci «ripensa» e boccia la nomina 7\ Jl/> Il ministro della Pubblica Istruzione Rosa Russo Jervolino (de)

Persone citate: Aldo Rebecchi, Bresciano, Francesco Troni, Mario Tortello, Mattia Pascal, Rosa Russo Jervolino

Luoghi citati: Brescia, Castelcovati, Orzinuovi, Roccafranca