Sangue sull'addio dei parà di Massimo Gramellini

I soldati in borghese stavano facendo ginnastica. Fabbri: non chiediamo rappresaglie I soldati in borghese stavano facendo ginnastica. Fabbri: non chiediamo rappresaglie Sangue sull'addio dei para A Mogadiscio due italiani uccisi dai cecchini MOGADISCIO. Proprio nel giorno in cui gli italiani hanno abbandonato Mogadiscio, due nostri «para» sono stati uccisi. Un nuovo tributo di sangue pagato dal nostro Paese per questa missione umanitaria che assume sempre più le caratteristiche di una vera guerra. Alle prime ombre della sera tutta la zona settentrionale di Mogadiscio è diventata un teatro di battaglia: violente sparatorie sono in corso contro i checkpoint presidiati dai pachistani e fra gruppi di miliziani di clan rivali. Alle 19,15 i soldati degli Emirati Arabi che presidiano la strada del lungomare, nel quartiere Amarwin, sono stati bersagliati dal fuoco dei cecchini. Gli arabi hanno risposto, sparando anche dal tetto del carcere, nei pressi di Porto Nuovo, dove c'è ancora un piccolo presidio italiano. Durante la sparatoria, quattro paracadutisti della Folgore, del reparto logistico contingenza, non in divisa perché fuori servizio ma armati, mentre stavano facendo ginnastica sono finiti sotto il fuoco dei cecchini: due sono riusciti a mettersi in salvo al riparo dei sacchetti di sabbia, ma i caporali Giorgio Righetti, di Marina di Carrara e Rossano Visioli, di Casalmaggiore (Cremona), ventenni, sono stati colpiti. Uno è morto subito; l'altro, ferito gravemente, è deceduto mentre si aspettava l'arrivo dell'eliambulanza. Sulla zona sono intervenuti gli elicotteri americani che hanno mitragliato il luogo dove erano appostati i cecchini. La situazione è molto confusa, si sentono spari da tutte le parti. Un elicottero statunitense ha aperto il fuoco per errore contro un'ambulanza del nostro contingente che stava accorrendo a Porto Nuovo. Il ministro della Difesa Fabbri ha commentato: «Una tragica fatalità, il colmo della sfortuna, proprio nel giorno del ridispiegamento. Ma non chiederemo rappresaglie». Dopo i due morti di ieri le vittime italiane nella missione somala salgono a cinque. Il 2 luglio erano caduti il para Pasquale Baccaro, il sergente Stefano Paolicchi e il sottotenente Andrea Millevoi. Francesco Fomari, Massimo Gramellini A PAGINA 3

Persone citate: Andrea Millevoi, Fabbri, Giorgio Righetti, Pasquale Baccaro, Rossano Visioli, Stefano Paolicchi

Luoghi citati: Carrara, Casalmaggiore, Cremona, Mogadiscio