Brani di autori della corte sabauda Dumay e Pires per Grieg e Debussy

Brani di autori della corte sabauda Dumay e Pires per Grieg e Debussy Brani di autori della corte sabauda Dumay e Pires per Grieg e Debussy LgB edizione 1993 dì Settembre Musica doveva avere, tra gli altri meriti, quello di riportare a Torino un personaggio del calibro di Pierre Boulez: un artista perennemente in esplorazione, un instancabile camminatore nei labirinti dell'estetica. L'appuntamento era previsto per lunedì 13 alle 21 in Conservatorio, dove il compositore-filosofo doveva dirigere l'Ensemble InterContemporain con il soprano Riè Hamada e i flautisti Pierre-André Valade, Sophie Cherrier e Emmanuelle Ophele. Ma il Maestro non sta bene e quindi la sua tournée è stata annullata. Il concerto però si svolgerà ugualmente sotto la guida di David Robertson (chi segue la stagione della Rai lo ricorderà sul podio, all'Auditorium, nell'esecuzione di due partiture gigantesche come «Amériques» di Varese e «Sacre du printemps» di Stravinskij). In programma, oltre a «Seuils, per voce e orchestra» di D alba vie, c'è una composizione in prima assoluta dello stesso Boulez, «...Explosante-fixe... per tre flauti e ensemble». La realizzazione dello spettacolo avviene grazie all'intervento tecnico dell'Ircam (Institut de Recherche et de Coordination Acoustique/Musique) di Parigi. L'Ensemble InterContempo¬ «VITA CON U LM omaggio che Settembre ™ Musica dedica al compositore Alfred Schnittke comprende la rappresentazione dell'opera «Vita con un idiota». Il doppio appuntamento al Teatro Carignano (venerdì 10 alle 21, replica domenica 12 alle 17) è senz'altro uno dei momenti più importanti del Festival. «L'opera - scrive Enzo Restagno nel nuovissimo libro monografico della Edt - può essere intesa sostanzialmente come una paradossale "danza macabra" sulla natura del male e sulla sua indistruttibilità». Ed è anche una importante tappa verso la composizione di quel «Faust» al quale Schnittke lavora intensamente da tempo. «Vita con un idiota» è stata rappresentata per la prima volta l'anno scorso ad Amsterdam con enorme successo. E' un'allegoria del passato regime sovietico. Prelevato dal manicomio, un certo Vova (nomignolo attribuito a Lenin) viene accolto in casa da una coppia di borghesi che dissentono dal regime. La loro vita è ben presto sconvolta dall'idiota, capace di articolare solo la parola «Eh!», ma violento, sporco e osceno. Il libretto di Viktor Erofeev rivela in pieno «il chiaro tentativo di superare, o meglio di far esplodere, il corpo stantio, mummificato, della vita e del lessico comunista». Lo spettacolo è una produzione del Teatro Regio, che partecipa con la propria orchestra sotto la direzione di Vvladimir rain sarà già protagonista domenica 12 alle 21, in Conservatorio, di un concerto diretto sempre da Robertson. Questi i brani eseguiti: «Serendib» di Murail, «Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé per voce e strumenti» di Ravel, «Pièce n. 2 per ensemble» di Nancarrow e «Doppio concerto per clavicembalo, pianoforte e due orchestre da camera» di Carter. Solisti alle tastiere PierreLaurent Aimard e Florent Broffard, soprano Riè Hamada. Un appuntamento significativo è quello di sabato 11 alle 17 nella chiesa di San Filippo (via Maria Vittoria 5). Anche quest'anno Settembre Musica dedica spazi agli autori della Corte sabauda: tocca stavolta a Fiore, con il mottetto «Magnus Deus». Il programma sarà completato dal «Te Deum» di Charpentier, la cui introduzione costituisce l'arcinota sigla televisiva di Eurovisione. Con l'Orchestra e il Coro dell'Accademia del Santo Spirito diretti da Sergio Balestraceli cantano i soprani Cristiana Corderò e Roberta Giua, il contralto Roberto Balconi, il tenore Davide Livermore e il basso Antonio Abete. Lunedì 13 alle 17, nel Tempio Valdese, con Roberta Ropa al pianoforte si esibirà il clarinettista Danilo Zauli, che ha vinto il N IDIOTA» DI SCHNITTKE In alto Pierre Boulez Sopra Schnittke a destra Rachmaninov premio Settembre Musica 1992 destinato ogni anno a uno strumento diverso: musiche di Bràhms, Berg, Schumann e Castelnuovo Tedesco. Questa edizione del Festival, purtroppo, non prevede più il concorso, a causa della decurtazione dei finanziamenti di circa un miliardo. Naturalmente ci si augura che tornino tempi migliori e che la felice iniziativa possa essere ripresa. Da ricordare che sempre il 13 alle 18,30, nella libreria La Città del Sole di via Po 57 sarà presentato il Centro Diffusione Musica del Novecento promosso dalla DDT-Dischi di Torino. Il baritono Simon Estes e la pianista Veronica Scully saranno i protagonisti del concerto in Conservatorio mercoledì 15 alle 21. Oltre a tre pagine di Mozart e a una scelta dallo «Schwanengesang» di Schubert, è prevista una smazzata di Spirituals. Ed ecco due grossi nomi, giovedì 16 alle 21 sempre in Conservatorio. Augustin Dumay al violino e Maria Joào Pires al pianoforte presenteranno tre pagine del grande repertorio cameristico: la «Terza Sonata in do minore op. 45» di Grieg, la «Sonata» di Debussy e la «Sonata in la maggiore» di Franck. Leonardo Osella OMAGGIO A SERGEI RACHMANINOV Siva. Il coro è quello dell'Opera da Camera di Mosca, che cura anche l'allestimento con la regia di Boris Pokrowskij. Personaggi e interpreti: Io (il borghese) Ewgenij Bolutschewskij, sua moglie Olga Schalaewa, Vova è Nikolaj Kurpe, il guardiano Walerij Belysch; e compare persino Marcel Proust, interpretato da Alexej Motschalow. La musica di Schnittke, annota ancora Restagno, «non manca di un evidente intento satirico, benché presenti soprattutto il carattere di una sconsolata, cruda e opprimente fantasmagoria, di un brutto sogno, in cui i personaggi sembrano non vedersi e non capirsi né comprendono quanto sta accadendo». TRE pianisti si avvicenderanno nell'Aula Magna della Caserma Cernaia per dar vita a un omaggio a Sergeì Rachmaninov. Ricorrono i cinquant'anni dalla scomparsa e Settembre Musica non vuole lasciarli passare sotto silenzio. Autore discusso, del quale i critici preferiscono porre in evidenza i difetti più che i pregi, Rachmaninov denuncia in effetti una tendenza al clamoroso, all'eclatante, sospinto in questo dalla incredibile tecnica che gli permetteva di ottenere sulla tastiera effetti sbalorditivi. Piero Rattalino ha sottolineato come il musicista russo (ma influenzato dall'arte occidentale) prenda spunto dal kitsch di fine Ottocento:- «Le buone cose di pessimo gusto vengono trasportate nella galleria d'arte intellettuale, messe in mostra staccate dal loro contesto, godute in quanto pura degenerazione della grande arte romantica». E aggiunge: «Il sentimentalismo piccolo-borghese viene traformato in arte della percezione sonora, in esposizione di sentimenti stereotipi (malinconia, dolore, aspirazione eroica) con materiali cristallizzati». Ciò non autorizza però a considerare la musica di Rachmaninov come un prodotto per salotti, non fosse altro che per il fatto che opere simili sono assolutamente ineseguibili da dilettanti, e anzi richiedono esecutori agguerritissimi. I tre appuntamenti si terran¬

Luoghi citati: Amsterdam, Città Del Sole, Mosca, Parigi, Sergeì Rachmaninov, Torino, Varese