Piazza Statuto bella e vincolata di Maurizio Lupo

La tutela della Soprintendenza coinvolge anche le piazze Carlo Felice, Vittorio Veneto e della Repubblica La tutela della Soprintendenza coinvolge anche le piazze Carlo Felice, Vittorio Veneto e della Repubblica Piazza Statuto, bella e vincolata Le case storiche furono costruite nel 1863 Tutte le case storiche di piazza Statuto stanno per essere vincolate dalla Soprintendenza ai beni architettonici. La procedura è già avviata. Per i condomìni interessati si prospettano, a norma della legge 512 del 1982, severi doveri di tutela, ma anche notevoli sgravi fiscali quali: tassa del registro ridotta del 75 per cento, lei scontata al massimo, esenzione dall'equo canone e dalla tassa di successione, detrazione dal reddito delle spese necessarie alla conservazione degli immobili tutelati. L'architetto Giorgio Fea della Soprintendenza sta scrivendo agli amministratori della piazza per invitarli a notificare il censimento dei proprietari. «A quésti condòmini - spiega Fea - lo Stato concede vantaggi, ma chiederà con fermezza tutte le opere di conservazione che la Soprintendenza giudicherà opportune, comprese le rimozioni delle grandi insegne luminose presen¬ ti sui tetti di alcune case». Con questi provvedimenti lo Stato completa l'azione di tutela già avviata vincolando il plateatico di tutte le piazze del centro storico. Sorprendentemente le case di piazza Statuto non avevano ancora vincoli, anche se il loro valore storico è evidente. Furono costruite nel 1863 dall'impresa italo-inglese «Italian Building Society», su progetto dell'architetto Giuseppe Bollati (1819-1869), autore anche della facciata ottocentesca di Palazzo Carignano. Vennero concepite per ospitare i ministeri del neonato Regno d'Italia, ma quando la Capitale venne trasferita a Firenze furono convertite in stabili di residenza privata. Gli isolati che compongono la piazza, disposti apposta come aulico ingresso occidentale della città, «raggiungono un unitario effetto monumentale - nota lo storico Luciano Tamburini - grazie all'imponenza delle masse, mentre l'uniformità delle linee, di remota ascendenza juvarriana, è riscattata dalla vivacità del paramento» con lesene rosse. «Entro l'anno - annuncia Fea solleciteremo anche i restauri ancora necessari negli altri tre ingressi storici di Torino: piazza Carlo Felice, piazza Vittorio e piazza della Repubblica». Qui quasi tutte le case sono già vincolate. «Ma non sempre - nota Fea - gli oneri dei vincoli sono del tutto osservati dai proprietari. Ad esempio in piazza della Repubblica, che sarebbe opportuno ridenominare piazza Emanuele Filiberto, l'Ordine Mauriziano, proprietario dell'angolo Sud-Est, lo mantiene in stato deprecabile. E' ora di ripulirlo. Tra poco toglieranno i ponteggi all'ex mercato del pesce e la piazza potrà migliorare la sua immagine. Non è una speranza, è un sollecito. Ordineremo per lettera sia all'Ordine Mauriziano che ad altri inadempienti di ripulire i loro stabili, altrimenti li denunceremo di danneggiamento del patrimonio storico artistico nazionale». «Mi pare un po' eccessivo», ribatte l'avvocato Gian Paolo Zanetta, presidente dell'Ordine Mauriziano. ((Ammetto che quel palazzo necessita di lavori, ma si sono già fatti interventi sui tetti. E per trovare i soldi necessari ai rimanenti restauri abbiamo venduto alla Cassa di Risparmio l'ala porticata al pianterreno. Inol¬ tre l'ex commissario al Comune Malpica ha appoggiato una nostra istanza alla Regione per ottenere finanziamenti agevolati. Appena la Regione ci risponderà porteremo il piano di recupero al consiglio d'amministrazione. La spesa non è indifferente. Riguarda 10 mila metri quadri e oggi a Torino le opere di restauro richiedono non meno di un milione e mezzo al metro quadro». Maurizio Lupo m] . :-.;rì ■ \ \ Uno scorcio della storica piazza Statuto

Persone citate: Carlo Felice, Gian Paolo Zanetta, Giorgio Fea, Giuseppe Bollati, Luciano Tamburini, Malpica

Luoghi citati: Firenze, Italia, Torino, Vittorio Veneto