«Italiani pessimisti vi riprenderete presto»

Le previsioni di Weiss (Deutsche Bank) Le previsioni di Weiss (Deutsche Bank) «Italiani pessimisti vi riprenderete presto» Secondo il banchiere tedesco il Paese è ormai vicino all'uscita dal tunnel TORINO. «L'Italia? Uscirà dalla crisi prima di quello che prevedono gli italiani». La previsione è di Ulrich Weiss, vicepresidente incaricato delle attività della Deutsche Bank per il nostro Paese, intervenuto ieri ad un incc;11 ro organizzato dal Circolo degl iIfieri. «Dal di fuori spesso le co; si vedono meglio che dall'interno - ha continuato Weiss - e a noi sembra che l'Italia, con la svolta coraggiosa che ha avuto il coraggio di compiere, marci sulla strada giusta verso la ripresa». Gli indizi più positivi sono la diminuzione, per la prima volta in dieci anni, del debito pubblico e le esportazioni che hanno contribuito a migliorare l'ancora fragile situazione congiunturale. «La Deutsche Bank ha fiducia nell'Italia e nello sviluppo dell'economia e del mercato finanziario - ha sottolineato il banchiere tedesco - e d'altronde un'Italia economicamente solida è un elemento essenziale per l'Europa». Ad assumere il ruolo di «locomotive» nella prima fase di ripresa dovrebbero essere Stati Uniti e Gran Bretagna, che stanno già risalendo dal fondo su cui gli altri Paesi occidentali si trovano. Ma ci sono comunque molte sfide da affrontare e non bisogna vedere nelle banche centrali gli arbitri assoluti della situazione: «La Bundesbank è molto spesso criticata per la sua politica - esemplifica Weiss - ma in realtà è lo Stato che spende troppo e la Bundesbank non può far altro che reagire di conseguenza». Nessun cambio di rotta è quindi da mettere in conto dopo il recente avvicendamento tra Schlesinger e Titmeier. Il punto su cui concentrarsi è piuttosto quello del costo del lavoro. Questo è uno dei cardini delle strategie per affrontare quelle che Ulrich Weiss Weiss chiama «nuove sfide». Con la caduta del blocco orientale ci troviamo alle porte nuovi concorrenti, oltre a Giappone, Taiwan, Corea, Singapore e via dicendo ci troviamo ora alle porte Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca a cui presto si aggiungeranno Ucraina e Russia. Si tratta di Paesi con costi di lavoro pari ad una frazione dei nostri. «E non si pensi - sottolinea Weiss - di giocare una partita sulla linea del protezionismo, si rischierebbe di fare la fine dell'Argentina. L'unica tattica che possiamo seguire al momento è quella di guadagnare tempo per adattarci alla nuova situazione». Le sfide vanno dunque affrontate, seguendo però regole nuove. Se faranno così gli imprenditori hanno buone possibilità di nuovi successi. Il processo di ottimizzazione della produzione è già in corso, e qui possiamo imparare dagli asiatici, ma noi europei possiamo offrire più creatività, più curiosità tecnica, scientifica e filo sofica, più capacità di sviluppare e riadattare in modo innovativo nozioni teoriche e situazioni pratiche. «Più complessa - avverte Weiss - è la sfida che comporta il superamento del vero e proprio abisso tra economia e politica che c'è in molti Paesi. Come imprenditori dobbiamo essere pronti a cercare e a condurre personalmente il dialogo e dobbiamo essere pronti ad incoraggiare e mettere a disposizione gli uomini migliori delle nostre aziende per un mandato politico. Criticare in qualità di imprenditori la mancanza di competenza economica dei politici non è credibile se noi stessi non contribuiamo a creare questa competenza». Vanni Cornerò Ulrich Weiss

Persone citate: Schlesinger, Ulrich Weiss, Vanni Cornerò, Weiss