«Ho temuto il peggio»

«Ho temuto il peggio» «Ho temuto il peggio» L'ingegnere novarese racconta «Ero nel pieno della battaglia» CALDIRAN (Turchia). «Gli ultimi due giorni sono stati i peggiori. Ieri pomeriggio c'è stata una furiosa battaglia tra i guerriglieri e l'esercito turco che sparava dall'Ararat, poco prima della nostra liberazione. E' stato terribile»: sono le prime parole pronunciate da Angelo Palego, ieri, appena rintracciato dai giornalisti. «Ci sono state altre battaglie sabato e domenica - ha raccontato l'ingegnere novarese - e trovarsi in mezzo non è stato facile. Ci hanno rilasciato ma abbiamo camminato con altre 150 persone tra civili e ragazzini che non potevano partecipare alla battaglia lungo il fianco sud dell'Ararat, verso il confine con l'Iran». «I guerriglieri - ha detto ancora Palego - ci hanno accompagnato verso il passo, poi noi turisti siamo stati divisi dai civili. Cinque che dovevano essere liberati sono stati divisi dai tedeschi. Alle quattro ci hanno lasciato proseguire da soli e alle 6,30 di stamani, dopo 12 ore di cammino terribile, siamo arrivati alla base dell'Ararat. I due tedeschi si stavano incamminando con i curdi e stamani alle 8, mentre i guerriglieri si sono fermati a riposare distrutti dalla fatica, hanno eluso la sorveglianza, sono fuggiti e ci hanno raggiunto. Quando stamani siamo arrivati in paese eravamo completamente disidratati. Ci siamo fermati a Dogubayazit, dove ci ha raggiunto la polizia. Non so chi abbia avvisato l'ambasciata della nostra liberazione». Angelo Palego ha poi ricordato i momenti della cattura: «Mi hanno preso il 18 agosto scorso a 3500 metri, mentre mi trovavo con i tedeschi e stavamo scendendo dall'Ararat dove ero arrivato fino a quota 4200 metri». «Ci hanno fatto prigionieri due curdi armati di mitra - ha continuato - e ci hanno portato nei pressi di un piccolo lago dove si trovava il comando curdo, dove siamo stati trattenuti da un comandante che aveva il nome di battaglia "Ali". I primi otto giorni siamo rimasti a 3500 metri, poi ci hanno trasferito in un altro campo a 3000 metri con tutto il comando, dove siamo rimasti fino a ieri sera. Ci hanno lasciato le nostre tende e i nostri oggetti, quindi abbiamo potuto cambiarci. Nel secondo campo ci sono stati bombardamenti durissimi. Eravamo sul fianco dell'Ararat sul lato Sud, verso l'Iran. Ci hanno trattati molto bene, ci ritenevano loro ospiti, sono stati molto gentili e ci hanno spiegato le motivazioni della loro guerra. Io sono dimagrito di un chilo e mezzo o due». [Ansa]

Persone citate: Angelo Palego, Palego

Luoghi citati: Iran, Turchia