Memoriale dell'Olocausto Kohl cede di Emanuele Novazio

Accoglie l'appello di intellettuali e politici ma insiste per un monumento a tutte le vittime della guerra GERMANIA Accoglie l'appello di intellettuali e politici ma insiste per un monumento a tutte le vittime della guerra Memoriale dell'Olocausto, Kohl cede L'annuncio a un giornale ebraico dopo le polemiche BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche il Cancelliere Kohl, ora, vuole un memoriale dell'Olocausto. Intervistato da un settimanale ebraico, la «Allgememe Judische Wochenzeitung», Kohl ha appoggiato per la prima volta la costruzione di quello che molti, in Germania, considerano un dovuto riconoscimento ai milioni di vittime della brutalità nazista, oltre che un antidoto al razzismo. Contemporaneamente, il Cancelliere ha difeso il suo progetto per un monumento alla memoria di tutte le vittime della guerra, da erigersi a Berlino. Un'iniziativa, quest'ultima, che aveva sollevato non poche perplessità nella comunità ebraica, per la mancanza di uno specifico riferimento all'Olocausto. Le dichiarazioni di ieri rimediano, anche se ancora non si va al di là delle affermazioni di principio. E' comunque una svolta: finora, il governo tedesco aveva taciuto in proposito. L'inaugurazione del Museo dell'Olocausto, a Washington, aveva al contrario sollevato aspre polemiche, nell'aprile scorso: nonostante gli inviti, Kohl e il presidente federale Richard von Weizsaecker non avevano partecipato alla cerimonia, offesi dal rifiuto di accompagnare la documentazione degli onori nazisti con una «sezione finale» sulla nuova Germania democratica. Molte perplessità avevano accompagnato la nascita di quel Museo: anche un giornalista da decenni impegnato nella denuncia di nuovi e vecchi nazisti, Henryk Brode, aveva criticato sullo «Spiegel» «il business americano dell'Olocausto», con un intervento che la dice lunga sulla difficoltà di sciogliere il nodo del passato: «Gli Stati Uniti hanno tre scheletri nell'armadio», aveva com¬ mentato, «un milione di morti nel Vietnam, il genocidio degli indiani e la schiavitù dei neri». In estate, tuttavia, un gruppo di intellettuali e politici aveva rivolto un appello a Kohl perché appoggiasse la costruzione di un Museo dell'Olocausto in Germania: «Dobbiamo documentare i nostri crimini, è un debito ancora aperto nei confronti degli ebrei ma anche degli zingari, degli omosessuali e delle vittime dell'eutanasia. Cinquantanni dopo la liberazione della Germania e dell'Europa dal terrore nazista è arrivato il momento di documentare l'inconcepibile», dice il testo firmato fra gli altri dagli scrittori Christa Wolff, Cristopf Hair e Johannes Mario Simmel, dal giornalista Guenter Wallraff (autore di inchieste memorabili sulla discriminazione in Germania), dalla regista Margarethe von Trotta, dall'ex capo dell'Spd Bjoern Engholm e da altri nomi molto noti. Soprattutto «nel momento in cui si moltiplicano i segni di un risorgente neonazismo» che si manifesta attraverso la xenofobia e l'antisemitismo - insistevano i firmatari dell'appello «si nota un'inaccettabile offensiva per relativizzare i crimini nazisti»: sempre più numerosi sono i tentativi, da parte dell'estrema destra, di «infondere dubbi ai giovani presentando prove pseudoscientifiche sul¬ l'entità e la realtà stessa dell'Olocausto». Ma, hanno notato politici socialdemocratici, anche la ricerca di un nuovo ruolo in politica estera da parte della Germania, e non soltanto l'estremismo e la violenza della destra, «è un motivo per cofrontarsi con i capitoli più oscuri della nostra storia». Il Museo tedesco, si proponeva nell'appello a Kohl, potrebbe sorgere a Berlino o a Weimar, due città simbolo: Berlino per il suo passato e per essere stata la capitale del Terzo Reich, la città dannata dal nazismo e dalla guerra, e diventata il simbolo della riunificazione; Weimar per aver dato i natali a Schiller e a Goethe, ma anche per aver ospitato il campo di concentra mento di Buchenwald. Nell'in sieme, dunque, il meglio e il peggio della Germania moderna. Emanuele Novazio Il Cancelliere Kohl: dopo un lungo silenzio annuncia che si farà il Memoriale dell'Olocausto, ma vuole anche un monumento a tutte le vittime dell'ultima guerra