Perry Mason l'unica sconfitta

L'attore, 76 anni, è morto nel suo ranch in California. I medici: false le voci sull'Aids L'attore, 76 anni, è morto nel suo ranch in California. I medici: false le voci sull'Aids Perry Mason, l'unica sconfitta Addio Burr, mito del foro LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO Perry Mason è morto. Raymond Stacy Burr, l'attore dal fisico ingombrante e dalla voce baritonale che per anni ha portato sullo schermo il più celebre avvocato del pianeta televisione, è morto domenica sera nel suo ranch di Dry Creek, nella California del Nord. Aveva 76 anni ed i suoi medici curanti hanno fatto sapere che è stato divorato da un cancro al fegato, anche se mesi fa è corsa voce che fosse stato colpito dal virus dell'Aids. Iniziata nel 1957 e poi continuata per nove stagioni sulla rete Cbs, la serie «Perry Mason» è entrata a far parte della storia della televisione. Con l'aiuto dell'investigatore Paul Drake (William Hopper) e della segretaria Della Street (Barbara Hale), Mason riusciva implacabilmente a far venir fuori la verità. Attraverso una testimonianza a sorpresa, una drammatica confessione del vero colpevole, un dettaglio apparentemente insignificante, Mason prevaleva sul pubblico accusatore, il suo arci-avversario Hamilton Burger (William Talan). A quasi trent'anni da quando è stato girato il suo ultimo episodio, la serie continua a venire ritrasmessa. Per molti spettatori è un tuffo in un passato di ingenuità e innocenza. Ma Burr ha sempre difeso il veicolo che lo ha reso famoso, sostenendo che molti americani hanno conosciuto il loro sistema giudiziario proprio grazie al suo Perry Mason: «Sono sicuro che milioni di persone che hanno seguito lo show durante gli anni, specie tra le minoranze, hanno scoperto che il sistema era lì per loro». Perché lo show apparisse più realistico, a Perry Mason in alcune occasioni capitava anche di perdere. Ma il pubblico, ha'ricordato Burr in una recente intervista, non voleva saperne «Abbiamo ricevuto 35 mila lette re in cui ci imploravano: per fa vore non fatelo di nuovo. Non credo che quelle 35 mila persone pensassero che lo show fosse una rappresentazione reale del siste ma giudiziario. C'era qualcos'al tro: erano contenti di vedere che anche i deboli potevano avere opportunità». Se il suo nome resta legato alla figura di Perry Mason, Burr viene ricordato come il protagonista di un'altra celebre serie televisiva: «Ironside». Era un detective facilmente irascibile, qui. Si muoveva in sedia a rotelle, come Burr è stato costretto a fare davvero negli ultimi anni della sua vita. Ma prima di passare al piccolo schermo, Burr si era già affermato nel cinema. Nato in Canada e vissuto per alcuni anni in Cina, l'attore era cresciuto durante la depressione facendo i lavori più disparati. Cowboy in un ranch del New Mexico, commesso viaggiatore, negoziante. Durante la guerra è stato anche cantante di cabaret a Parigi. Ma la sua passione era la recitazione e nel 1946, dopo una serie di lavori teatrali a Broadway e a Londra, compare a Hol¬ lywood. Con i suoi 160 chili, due volte vedovo e una divorziato, con quello sguardo magnetico e quella voce profonda ottenne subito lavori in ruoli di «cattivo». Nel 1951 è comparso a fianco di Montgomery Clift in «Un posto al sole». Tre anni dopo, Alfred Hitchcock lo ha voluto nel ruolo dell'assassino che minaccia James Stewart in «La finestra sul cortile». Ma anche se si era avventurato in ruoli estremamente diversificati, Burr ha continuato a tornare a Perry Mason sino alla fine dei suoi giorni. Quest'estate, a Denver, ha girato «The case of the killer kiss». Nonostante la malattia, tutte le mattine Burr si presentava puntuale sul set. Era il film televisivo numero 26, ispirato alla vita e alle azioni del popolarissimo avvocato. Lorenzo So ria Raymond Burr a sinistra con Barbara Hale

Luoghi citati: California, Canada, Cina, Denver, Londra, Los Angeles, New Mexico, Parigi