«La battaglia per la pace è la battaglia più difficile»

«La battaglia per la pace è la battaglia più difficile» «La battaglia per la pace è la battaglia più difficile» IL «PADRE» DEI PALESTINESI «Nel nome di Dio clemente e misericordioso... Signor Presidente, signore e signori. Desidero esprimere il nostro profondo apprezzamento al presidente Clinton e alla sua amministrazione per aver promosso questo storico evento che il mondo ha tanto atteso. Signor Presidente, colgo l'occasione per assicurare lei e il grande popolo americano che noi condividiamo i valori di libertà, giustizia e dei diritti umani, valori per i quali la mia gente ha combattuto. Il mio popolo spera che l'accordo che abbiamo firmato' oggi segni l'inizio della fine di un capitolo di dolore e sofferenza durati per tutto questo secolo. Il mio popolo spera che l'accordo che abbiamo firmato oggi apra un'era di pace, di coesistenza pacifica e eguaglianza di diritti. Noi confidiamo sul suo ruolo, signor Presidente, e su quello di tutti i Paesi convinti che senza la pace in Medio Oriente, la pace nel mondo non sarebbe completa. «Attuare l'accordo e muoversi verso una soluzione definiti- va, dopo due anni, attuare tutti gli aspetti delle risoluzioni dell'Onu 242 e 338 in tutti i loro punti e risolvere tutte le questioni di Gerusalemme, gli insediamenti, i profughi e le frontiere, sarà responsabilità dei palestinesi e degli israeliani. E' anche responsabilità della comunità internazionale nella sua interezza aiutare le parti a superare le tremende difficoltà che sono sulla strada che porta a una soluzione complessiva e definitiva. Ora che siamo sulla soglia di questa nuova storica era, consentitemi di rivolgermi al popolo di Israele e ai loro dirigenti con i quali ci incontriamo qui oggi per la prima volta e consentitemi di assicurare loro che la difficile decisione che abbiamo preso insieme ha richiesto grande ed eccezionale coraggio. Avremo bisogno di ancora più coraggio e determinazione per continuare il sentiero per costruire la coesistenza e la pace tra noi. Questo è possibile e accadrà con la reciproca determinazione e con gli sforzi che saranno fatti da tutte le parti e in tutte le direzioni per porre le fondamenta di una pace giusta e globale. «Il nostro popolo non ritiene che esercitare il diritto all'autodeterminazione possa violare il diritto dei loro vicini o infrangerne la sicurezza. Piuttosto, mettere fine a loro sentimento di aver subito torti e sofferenze da un'ingiustizia storica è la garanzia più forte per raggiungere la coesistenza e l'apertura tra i nostri due popoli e le generazioni future. «I nostri due popoli si aspettano oggi quest'opportunità storica e vogliono dare un'opportunità alla pace. Un tale cambiamento ci darà la possibilità di avviare il processo di crescita e sviluppo economico, sociale e culturale e speriamo che la partecipazione internazionale in questo processi sia quanto più estesa possibile. Questo cambiamento darà anche opportunità a tutte le for¬ me di cooperazione su ampia scala e in tutti i campi. «Ringrazio lei, signor Presidente. Speriamo che il nostro incontro sia l'inizio di fruttuosi ed efficaci rapporti tra il popolo americano e quello palestinese. Desidero anche ringraziare la Federazione russa e il presidente Boris Eltsin. I nostri ringraziamenti vanno anche al segretario di Stato Christopher e al ministro degli Esteri Kozyrev, al governo norvegese e al ministro degli Esteri norvegese per il ruolo positivo giuocato per conseguire questo grosso risultato. «Estendo il mio saluto a tutti i leader arabi, ai nostri fratelli e a tutti i leader mondiali che hanno contribuito a questa conquista. «Signore e signori, la battaglia per la pace è la battaglia più difficile delle nostre vite. Merita il massimo dei nostri sforzi perché la terra della pace, la terra della pace anela a una pace giusta e globale. Grazie. Signor Presidente, grazie, grazie, grazie». «Questa non è solo una responsabilità nostra ma appartiene al mondo intero» «Israeliani, questa decisione ha richiesto ai nostri popoli un grande coraggio»

Persone citate: Boris Eltsin, Clinton, Esteri Kozyrev

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Medio Oriente