Parolaio di Raffaele Crovi
Parolaio Parolaio DOLCE META'. Dopo aver paragonato la narrativa italiana corrente a un'eterna variazione sul tema «i disturbi di sora Cecia» (esempio: «Sapesse, sora mia, 'sto stronzo de mi' fijo mi dà solo dispiaceri...»), Alberto Arbasino sul Corriere della Sera prende in giro quegli scrittori che quando hanno' intenzione di congedarsi da Milano, anziché limitarsi a «lasciare un annuncio sulla segreteria telefonica», si sentono in obbligo di proclamarlo all'universo intero con «annunci epocali». Se tuttavia, come è presumibile, Arbasino intendeva riferirsi al messaggio con cui Vincenzo Consolo ci aveva informato che avrebbe abbandonato Milano un minuto dopo la vittoria del sindaco Formentini, allora dovrà rettificare il giudizio. A quasi novanta giorni da quel solenne proclama, infatti, Consolo ha dichiarato che il suo «distacco» dalla Madonnina sarà soltanto «progressivo» e non immediato e totale come era parso di capire. Non un esilio intero, insomma. Dimezzato, basta e avanza. Francesco De SCAMBIOPOLIS. Giorgio Bocca rivela a Epoca di aver mandato al «gran nemico» Giampaolo Pansa una copia del suo Metropolis con la dedica: «Sono stanco della guerra dei trent'anni». Lettori non meno attenti che maligni hanno invece notato che, a pagina 205 del suo nuovo libro, Bocca è scivolato su una lieve imprecisione accennando, nella ricostruzione dell'arresto di Salvatore Ligresti, a un compagno di cella del costruttore, un «drogato gentile» di nome Ennio Amodio. Ma Ennio Amodio di Ligresti non è il coinquilino a San Vittore, bensì l'avvocato difensore. DE COUBERTIN. Perdere cort stile. Facile a dirsi, ma poi uno esce sconfitto al premio Campiello e rischia di reagire come lo scrittore Fulvio Tomizza. Il quale che fa invece di complimentarsi sportivamente con il vincitore Crovi? Accusa «il livello basso della giuria popolare: votano i libri più facili». Del resto, bisogna anche saper vincere. Ma Raffaele Crovi, anziché assaporare in silenzio le gioie del riconoscimento ottenuto, si sente in obbligo su Panorama di difendere prò domo sua l'«alto» livello della giuria, che naturalmente «premia sempre i migliori». Raffaele Crovuvei I ralm 1 libri Gregori LUMEN GENTIUM. Francesco De Gregori annuncia con modestia al manifesto: «Ho sempre avuto un percorso di una chiarezza illuminante». JURASSIC PARK. Sul Corriere della Sera Antonio Gnisci propone un ritratto impietoso degli intellettuali «appannati», del genere «nascosti e sdegnosi»: «Hanno fatto finta di rappresentare un'opposizione monumentale e risentita, arrogante e trombona come Fortini e Cases pagati dall'Espresso e Panorama per sfogare i loro privati umori atrabiliari vendendoli per coscienza critica». VIALE DEL TRAMONTO. In: troducendo una raccolta di saggi di Oswald Spengler di prossima pubblicazione presso SugarCo, Marcello Veneziani ricorda i giudizi sprezzanti sull'autore del Tramonto dell'Occidente formulati da Roberto Calassonel 1979 e poi inseriti ne I quarantanove gradini del 1991: «E' inutile leggere Spengler», «un nome condannato senza appello» per «la maggioranza dei colti», buono solo per «le portinerie argentine» e le «periferie giapponesi». Tuttavia Calasse direttore dell'Adelphi, nonostante la condanna «senza appello» dei «colti» ha deciso di pubblicare pochi mesi fa A me stesso dell'«inutile» Spengler. Chissà cosa deve avergli fatto cambiare idea. CROCE E DELIZIA. Passionacela inestinguibile, diabolica tentazione quella dei preti per la politica. Con qualche esagerazione. Padre Bartolomeo Sorge si sente in dovere di avvertire il mondo che la Lega è «fuori della Grazia di Dio» (in senso teologico, non umorale). E monsignor Ernesto Vecchi si reca alla Festa dell'Unità per dire che «il motto trinitario libertà-uguaglianza-fraternità è stato scippato al cristianesimo dal secolo dei lumi». IL PRANZO E' SERVITO. Il filosofo Rosario Assunto sul Giornale in un articolo-crocia ta dove si esalta la «bresaola di mulo dei Grigioni» come simbolo di un positivo rapporto tra «arte» e «gastronomia»: «Darò del cialtrone a chi accusi di razzismo la mia insofferenza per il ristorante cinese che da piazza Santa Maria Novella ha sfrattato "Il girarrosto"». Pierluigi Battista sta | Raffaele Crovi Francesco De Gregori
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