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Savona, rivolta alle Vetrerie Savona, rivolta alle Vetrerie /150 operai bloccano le strade «No alla chiusura dell'azienda» SAVONA. Crotone fa scuola. Alle Vetrerie Valbormida di Carcare (Savona), gli oltre 150 dipendenti presidiano la fabbrica insieme ai rappresentati delle organizzazzioni sindacali. Gruppi di operai sono saliti sui tetti della fabbrica e minacciano di riversare 60 mila litri di nafta nel fiume Bormida. Lavoratori, organizzazioni sindacali e gli abitanti del posto non sono disposti ad accettare il diktat dell'azionista di maggioranza, il gruppo Bottero di Cuneo, che ha messo in liquidazione l'azienda. Il consiglio di fabbrica accusa: «Le Vetrerie Valbormida hanno ancora un mercato: L'azionista di maggioranza ha barattato la chiusura dell'azienda con la vendita dei macchinari e la fornitura di pezzi di ricambio a due grossi gruppi del settore, la multinazionale Saint Gobain e la Avir. Un business dal quale il gruppo Bottero è sempre stato escluso. «Per accedervi - sostiene Rinaldo Persico (Cgil) - Saint Gobain e Avir hanno imposto la chiusura delle Vetrerie Valbormida. Un ricatto che si vuole fare pagare ai lavoratori». E i lavoratori, mentre le organizzazioni sindacali richiamano alla calma, minacciano «gravi conseguenze»: il blocco della statale 29, anche con mezzi pesanti, dalle 9 di oggi a non si sa quando, e «gesti afferma un comunicato del Consiglio di fabbrica - ancora più eclatanti». Poi, c'è chi minaccia l'incendio di qualsiasi automezzo carico di bottiglie che uscirà dai magazzini dell'azienda (Spigno e Nizza Monferrato). Intanto l'assessore regionale, Bruno Valenziano, tenta una mediazione fra le parti. Ma è un'impresa improba. Le Vetrerie, 35 miliardi di fatturato, vantano crediti per 13 miliardi. Almeno 5 e mezzo difficilmente esigibili. Riguardano forniture di bottiglie alla «Fiuggi», trattate con Giuseppe Ciarrapico. Nel presunto pacchetto di scambio per la chiusura delle Vetrerie Valbormida ci sarebbe la cessione di altri due clienti delle Vetrerie Valbormida, Carapelli e Martini 8Rossi, alla Saint Gobain e alla Avir. [b.b.l