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« « I veri barbari sono al Sud: Serra sbeffeggia Bossi: altro che i leghisti ROMA. I veri barbari? Sono quelli che lottano per il posto di lavoro in Calabria, non i leghisti. Dalle colonne di «Cuore», il direttore Michele Serra attacca la definizione che Giorgio Bocca aveva dato degli uomini del Carroccio. Lo fa con un editoriale che illustra il titolone di copertina: «Ce l'hanno più duro i terroni». Serra spiega che «l'idea di una scarica di nuova energia, di esuberanza social-muscolare destinata a spazzare via i fori cadenti della prima Repubblica in rovina» non può essere identificata con i seguaci di Bossi visto quanto sta accadendo a Crotone. «Se Bocca fosse nato a Locri e non a Cuneo aggiunge - direbbe che la rabbia incendiaria degli operai del Sud sta al mugugno da pausa-caffè dei capufficio leghisti come il tuono sta al peto». Secondo il direttore di «Cuore», l'esuberanza barbarica è «occupare le stazioni, bruciare le fabbriche, ricattare il potere con i sassi in mano». E ancora: «Al Sud basta un cerino per accendere la società, al Nord non basterebbero tutti i Ronson dei commercialisti lumbard per dare davvero fuoco al loffio malumore da Iva che fa da carburante a Sempreduro». «Ma sì - ammette poi -, la Lega si alleva in seno i suoi rancorosi, i suoi violenti». Però «sono sparute minoranze disperse in un movimento minato alla base dal buon senso». Sulla scorta di queste considerazioni, ecco la conclusione di Serra: Crotone è l'avamposto della barbarie, «del Maghreb affamato, dell'Africa che corre i 10 mila metri nel tempo necessario a Speroni per annodarsi il cravattino». Quindi, l'avvertimento finale: «Trema madamin di Pinerolo, barricati in casa impiegato di Saranno. L'Enorme Terronia sta per mettersi in moto. Del federalismo se ne fotte. Vuole mangiare. O aggiungi un posto a tavola o ti porteranno via tavola, sedie, piatti, bicchieri e il centrino della nonna». [r. cri.) Da sinistra, il direttore di «Cuore» Michele Serra e il leader della Lega Nord, il senatore Umberto Bossi