Da Budapest per rapirla

Ha attraversato mezza Europa a caccia dell'ex fidanzata Ha attraversato mezza Europa a caccia dell'ex fidanzata Da Budapest per rapirla Riesce a rintracciarla e la costringe a salire in auto La madre s'aggrappa invano alla figlia. Nessuno l'aiuta E' arrivato da Budapest a Torino in automobile per rapire l'ex fidanzata. Appena l'ha trovata l'ha costretta a viva forza a salire sulla vettura ed è fuggito. Il focoso ungherese è riuscito a rintracciare la ragazza per strada. Il rapimento è avvenuto sotto gli occhi della madre della giovane, che ha chiesto aiuto ad un gruppo di persone, a pochi passi dal commissariato di polizia di via Bologna. Nessuno è intervenuto. Gli agenti stanno cercando il rapitore innamorato. L'episodio è avvenuto poco dopo le 13,30 in via Bologna 74. Qui, sul lato destro della strada in direzione di Milano, vi sono negozi, una fermata dell'autobus e un complesso di case popolari. Al momento del fatto, Katlin (la madre ha detto che la figlia ha questo nome e che erano tre mesi che abitavano in città), con lunghi capelli biondi, indossava una camicetta bianca e jeans azzurri. Le due donne stavano camminando sul marciapiede, assieme con un uomo sui 60 anni. A loro si è affiancata una vettura bianca «Niva», con una striscia adesiva gialla sulle portiere e la targa ungherese. E' sceso un giovane robusto con la barba. E' sorta ima discussione piuttosto animata. Un testimone, Mario Aiosa, 60 anni, racconta: «Ero alla finestra. Ho visto la vettura fermarsi dove c'erano alcuni cassonet- ti. La ragazza si è avvicinata all'automobile sulla quale c'erano due persone. E' sceso un giovane robusto con la barba ed un giubbotto nero. Hanno parlato per un po'. Poi l'uomo ha spinto la fanciulla dentro l'auto». Il guidatore, che indossava un giubbotto rosso, è partito a tutta velocità. Racconta il pensionato: «Ho sentito delle urla. La madre si è aggrappata alla figlia e la vettura ha percorso 50 metri con la donna che gridava. L'auto aveva una porta aperta e nella fuga ha pure urtato un furgone fermo». La madre di Katlin è stata costretta a mollare la presa e la «Niva» bianca, dopo una sbandata, ha voltato per corso Novara, scomparendo nel traffico. La donna, sconvolta, ha attraversato la strada ed è corsa al commissariato di polizia. Ha tempestato di pugni il portone, in preda alla disperazione. Agitata, non avendo una buo¬ na conoscenza della lingua italiana, la signora ungherese con difficoltà è riuscita a spiegare agli agenti quel che era successo. Si è appreso che l'ardente innamorato era stato abbandonato da Katlin molto tempo prima che le due donne venissero ad abitare a Torino. Ma non si era rassegnato. E così l'ex fidanzato aveva cercato di raggiungerla in Italia. Riuscito a rintracciarla, l'aveva rapita. Ora lo ricercano per sequestro. [g. dol.] L'episodio davanti al commissariato di via Bologna Via Bologna, luogo del rapimento Sopra, il testimone Mario Aiosa

Persone citate: Mario Aiosa

Luoghi citati: Budapest, Europa, Italia, Milano, Torino