La Stampa - Consultazione Archivio

Le bottiglie in aita quota Le bottiglie in aita quota Aosta premia i vini di montagna Al concorso 99 prodotti europei AOSTA. Concorso internazionale per il vino di montagna. La gara, che si è svolta ad Aosta, è stata organizzata dal Cervini (Centro di ricerche per la viticoltura di montagna), creato dalla Regione Valle d'Aosta. Da alcuni anni il Cervini è diventato il punto di riferimento e di coordinamento fra le zone italiane ed europee in cui si producono i vini di «alta quota». Al concorso hanno partecipato 256 prodotti, ne sono stati ammessi 228 di cui 99 di Paesi europei. La manifestazione è patrocinata dall'Oiv (Office International de la Vigne et du Vin) e ha avuto il sostegno della Commissione della Comunità europea. I vini italiani ammessi provengono dal Trentino (5 medaglie d'oro), dall'Alto Adige (5 medaglie d'oro), dalla Valtellina (3 medaglie d'oro), dal Piemonte (3 medaglie d'oro), dalla Liguria (5 medaglie d'oro), da Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Campania e Valle d'Aosta (5 medaglie d'oro) per un totale di 25 mila ettari. Tra i vini poco noti alla mas¬ sa dei consumatori, da segnalare il «Doux d'Henry del Pinerolese Pedemontano» (Piemonte) - che ha ricevuto un diploma dei Fratelli Berger di Frossasco che hanno anche presentato il bianco «Preveyral». Dall'estero sono arrivati 99 vini e 36 sono state le medaglie d'oro. La partecipazione straniera è aumentata di oltre il 50 per cento rispetto all'edizione dell'anno scorso. Il vino di montagna ha una funzione anche dal punto di vista turistico: la bottiglia ha spesso un'etichetta che si presenta come un vero e proprio dépliant. Inoltre la coltivazione della vite avviene in maniera completamente diversa da quella di pianura o collina: basti pensare ai caratteristici terrazzamenti per la coltivazione. La Valle d'Aosta è all'avanguardia per la riorganizzazione delle associazioni dei vignaioli e per la doc. L'istituzione del Cervim, inoltre, serve a proporre soluzioni e ricerche scientifiche e a valorizzare le produzioni, anche le più sconosciute. Enzo Bacarani