Tutto per piacere al primo ascolto

Dai detersivi all'enciclopedia E' in arrivo la Riformina Lavori strumentali, come in vetrina Tutto per piacere al primo ascolto SCHNITTKE A SETTEMBRE MUSICA TORINO. Ecco altri due lavori strumentali di Schnittke, presentati all'Auditorium dall'Orchestra Sinfonica della Rai diretta assai bene da Eri Klas. Il profilo di questo compositore comincia a definirsi con esattezza presso il pubblico di «Settembre Musica» che pare quest'anno più interessato del solito alle vicende della produzione contemporanea: merito, certo, della capacità che la musica di Schnittke possiede di piacere al primo ascolto, grazie ad un eclettismo che ne garantisce astutamente la varietà, senza paura di sacrificare, talvolta, la forma a favore dell'effetto. I quattro movimenti del «Quarto concerto per violino e orchestra» (1984) e del «Quarto concerto grosso/Quinta Sinfonia» (1988) non si percepiscono in quanto tali, secondo la forma tradizionale, ma come una rassegna di episodi che sfilano dall'inizio alla fine dinnanzi alla percezione dell'ascoltatore: quasi fossero vetrine in cui si esibiscono oggetti diversi. Proviamo ad elencarne alcuni, dopo il primo ascolto della «Quinta Sinfonia»: rifacimenti barocchi più o meno filtrati attraverso Hindemith; ricordi di Bartók nella squadratura dei ritmi e di Sciostakovic nell'impiego di desolati lamenti; turgori mahleriani; spessori bruckneriani; episodi «senza forma» in cui fasce sonore ispirate alla più recente avanguardia ululano disperatamente o sibilano con effetto spettrale. Ci sono il caos indescrivibile, di natura puramente materica, e l'episodio filiforme dove il canto di un solista si Alfred Schnittk libra in rarefatte atmosfere; nel «Quarto concerto per violino» sono percepibili echi brahmsiani e schubertiani accanto ad episodi settecenteschi in cui tintinna il suono del clavicembalo, seguiti da appelli catastrofici, il tutto condito con interventi gestuali della violinista la brava Tatjiana Gridenko - che allarga le braccia, descrive cerchi nell'aria, accenna passi di danza. L'evidente intenzione di accontentare tutti i gusti conferisce a questi «collages» sinfonici di Schnittke un'immediatezza quasi automatica: chi disdegna la poetica dell'informale è subito ripagato dalla pagina cantabile, chi arriccia il naso di fronte ai ricordi del passato può godersi alcune trovate sonore che non sfigurano di fronte alle ricerche più tipiche dell'avanguardia. Più difficile è, invece, che si accontenti chi cerca nell'opera d'arte una coerenza compositiva e un centro capace di tenere insieme ogni elemento, dandogli un senso preciso in rapporto agli altri, come avviene, invece, nella «Prima Sinfonia» e, ancor più, in alcuni dei lavori da camera ascoltati nei giorni scorsi. Ma se il fine del «Quarto concerto per violino» e della «Quinta Sinfonia» è quello di porsi a metà strada tra musica d'arte e musica di consumo dove ciò che conta è «divertire» più che rappresentare, si può dire che Schnittke l'abbia pienamente raggiunto: spia incontrovertibile i convinti applausi del pubblico che lo hanno festeggiato, insieme agli esecutori, alla fine della serata. [p. gal.] Alfred Schnittke

Persone citate: Alfred Schnittke, Gridenko, Hindemith, Schnittke, Sciostakovic

Luoghi citati: Torino