«Un simbolo per quel Paese» di D. Dan.

«Un simbolo per quel Paese» «Un simbolo per quel Paese» Luciano Canfora: ma lui era punico L'ultimo viaggio lo farà su un volo Tunis Air che, per l'occasione, porterà il suo nome. Annibale. Il signore degli elefanti, il condottiero che fece tremare Roma e si conquistò le simpatie della Magna Graecia. Il fiero comandante che ebbe audacia e fantasia sufficienti per realizzare quello che sembrava irrealizzabile, la traversata di Pirenei e Alpi d'inverno e che, dopo la sconfitta, preferì scegliere da solo il momento della propria morte. E' questo l'eroe che la Tunisia vuole per sé. E' questo il simbolo che rivendica. Ma chissà se sono proprio sue le ceneri che Cartagine si appresta a ricevere. Lo scrittore Luciano Canfora non esclude che si possa avanzare più di un dubbio al riguardo. «Annibale - osserva - si uccise col veleno, in Bitinia. Lo sappiamo dalla biografia scritta da Cornelio Nepote. Ma della sua tomba non abbiamo notizie. Del resto, tanti sepolcri celebri potrebbero far nascere sospetti sulla vera identità delle spoglie che accolgono». Che significato ha, oggi, il ritorno dell'eroe in patria? «Spesso - sostiene Canfora - certi funerali solenni altro non sono che strumenti a uso del potere. In questo caso, come in altri naturalmente, il bisogno di rafforzare una propria identità nazionale con un simbolo, potrebbe essere un buon motivo per volere le spoglie di Annibale». La Tunisia, però, ha diversi interessi anche nel settore turistico. Le rovine di Cartagine attirano ogni anno visitatori da ogni parte del mondo. E riportarci il suo cittadino più illustre, far erigere un museo e un mausoleo in sua memoria, non può che giovare al prestigio della zona. «Questa - concorda lo scrittore - potrebbe essere infatti un'altra buona ra¬ gione per il trasferimento delle ceneri. Del resto, Annibale è un mito al quale i tunisini sono estranei. Lui era punico». E per l'Europa, che significato ha la sua figura? «E' un miscuglio di paradossi. Roma distrusse Cartagine con incredibile ferocia e animata da profondo razzismo, ma uno storico come Gaetano De Sanctis (antifascista e clericale) sostiene che l'elemento punico è un peso morto per la civiltà occidentale e che i romani han fatto bene a comportarsi così. Lui, antifascista... Del resto, i tedeschi, alla fine della guerra, paragonarono la Germania a Cartagine e i "mercanti" inglesi invasori a quelli romani». E il condottiero ritorna nell'immaginario collettivo dell'Europa, come la paura inconfessata (mista ad ammirazione) di un'improvvisa, minacciosa presenza sul proprio territorio: «Annibale è alle porte», [d. dan.]

Persone citate: Cornelio Nepote, Gaetano De Sanctis, Luciano Canfora, Tunis

Luoghi citati: Europa, Germania, Roma, Tunisia