Baudo l'uomo che viene dal passato

Presentato ieri «c'era due volte», in onda da lunedì 25 ottobre su Raitre Presentato ieri «c'era due volte», in onda da lunedì 25 ottobre su Raitre Snudo, l'uomo che viene dal passalo Flash di vecchi programmi e rifacimento odierno «Non ho potuto avere "Settevoci", che non c'è più» ROMA. Rinasce dal passato, come i dinosauri di Spielberg, il varietà con cui Pippo Baudo torna in video su Raitre a partire da lunedì 25 ottobre. L'inaffondabile campione della nostra tv, in sella anche ora che l'intera Rai viene ridisegnata dalle fondamenta, condurrà un programma-remake intitolato «C'era due volte» e costruito sull'idea di confrontare i tempi andati con quelli presenti; le più vecchie e gloriose creazioni della tv di Stato con il rifacimento Anni 90. Per spiegare il progetto, messo a punto dopo lunghi ripensamenti e varie bocciature, sono stati chiamati in causa, oltre a «Jurassic Park», anche Calvino e soprattutto il concetto di postmoderno: si è capito che la miscela Baudo-Guglielmi può diventare davvero esplosiva. Dice il direttore di Raitre: «Proporre il postmoderno televisivo significa per noi compiere un nuovo, ardito passo sul terreno della tv-tv: "C'era due volte" celebrerà in ogni puntata un famoso programma del passato, scelto fra quelli che affidavano il loro successo all'invenzione di un meccanismo più che alla presenza di divi e ospiti». I magnifici otto saranno «Telematch», «Il musichiere», «Lascia o raddoppia?», «Giallo Club», «Campanile sera», «L'amico del giaguaro», «Rischiatutto», «200 al secondo». Baudo li ricreerà in uno studio rifatto secondo le scenografie dell'epoca, ripercorrendo le stesse fasi, conducendo gli stessi giochi (con premi raddoppiati), adeguando i suoi testi in modo da poterli agganciare perfettamente a quelli dei divi di allora: una frase iniziata da un Mario Riva in bianco e nero sarà continuata da un Pippo Baudo a colori. Un montaggio «chirurgico», insomma, una contaminazione animata, «un controcanto» che solo Baudo, anello di congiunzione tra passato e presente della nostra tv, poteva essere in grado di realizzare senza troppo timore dei confronti. «Si dice sempre più spesso: "Com'era bella la tv di una volta" - osserva il Pippo nazionale -, ma non si riesce a sciogliere il dilemma: "Quelle cose ci divertirebbero ancora oggi, oppure ci piacciono tanto solo perché le carichiamo con l'affetto della memoria?". Certo, quella che si faceva un tempo era una gran bella televisione: il pubblico si accorgerà che molte delle idee di oggi sono frutto di allora, che quasi tutto è stato già fatto. Purtroppo alcuni programmi non sono stati conservati negli archivi della Rai: per esempio non ho potuto avere "Settevoci", il primo successo della mia carriera». «C'era due volte, che vuol essere anche un atto d'amore nei confronti di personaggi che hanno avuto grande rilievo nel nostro passato televisivo», costerà non più di 200-300 milioni a puntata, sarà firmato da una variopinta squadra di autori della vecchia e nuovissima leva e andrà ad occupare il posto che un tempo fu di Biscardi, il «rosso bugiardo» come 10 ha definito ieri Guglielmi. «Ci ha avvertito del suo trasferimento 11 29 agosto - ha detto il direttore di Raitre - a due settimane dalla data prevista per la ripresa del "Processo del lunedì"». Biscardi ha replicato con un educato mea culpa: «Mi rendo conto che un mese è comunque poco per sostituire un programma e per questo sono molto dispiaciuto, proprio per Guglielmi che mi ha sempre dimostrato stima e amicizia». Così, con il nuovo esperimento di Baudo che farà rivivere sul piccolo schermo nomi come Silvio Noto e Renato Tagliani, Marisa Del Frate e Raffaele Pisu, Paolo Ferrari e Gino Bramieri, Enzo Tortora e Ubaldo Lai, Raitre affronta una stagione televisiva che la vede in qualche modo «privilegiata» rispetto alle altre reti perché più in sintonia con le idee dei nuovi vertici Rai. «Continuo a fare il mio lavoro - dice Guglielmi -, se poi incontro il consenso dei dirigenti la cosa mi fa piacere e mi ripaga delle difficoltà incontrate nel passato. Raitre rappresenta l'unico "nuovo" che la Rai abbia prodotto in questi ultimi anni e il fat¬ to che questo dato venga apprezzato mi fa contento». Baudo, sopravvissuto trionfalmente nella Rai di Demattè e Locatelli (sarà conduttore su Ramno, oltre che di «Tutti a casa», anche di un festival di Sanremo riveduto e corretto), fa un gran sorriso quando gli si parla della Rai riformata: «Questo nuovo corso mi stimola molto: sono contento di non essere stato sepolto». Fulvia Caprera Da «Musichiere» a «Campanile sera» Guglielmi: «Biscardi, rosso bugiardo ci aveva messo in difficoltà» Pippo Baudo e Angelo Guglielmi alla presentazione dello show, ieri Qui accanto, Gianni Mina

Luoghi citati: Roma, Sanremo