Per aiutare i giovani

Per aiutare i giovani Per aiutare i giovani L'omaggio di Michele Placido al Brando diApocalypse Now VENEZIA. Fabrizio Bentivoglio sembra esser diventato il modello estetico di Silvio Soldini che come lui adesso s'è fatto crescere i baffi, s'è tagliato i capelli, porta la maglietta sotto la giacca, in una mimesi tra attore e regista che già si verificò tra De Niro e Scorsese. E' il suo momento speciale, questo, per Bentivoglio. Lo cercano tutti. La sua interpretazione di «Un'anima divisa in due» viene considerata eccellente. E così, dopo «Turné» di Salvatores, «L'aria serena dell'Ovest» di Soldini, «Americano rosso» di Alatri, «La fine è nota» di Cristina Comenici, la Mostra ha decretato che è lui l'attore giovane italiano su cui puntare, il trentenne dall'occhio grigio e dalla recitazione pacata che potrebbe rinciliare in Italia cinema e pubblico. Anche Michele Placido sta attraversando un momento speciale. Abbandonata la televisione, ripreso in mano l'uso del teatro, Placido, uno dei pochi cinquantenni italiani sopravvissuti alla crisi, gira un film dopo l'altro: quello di Giuseppe Ferrara su Falcone è appena finito, «Lamerica» di Gianni Amelio è rinviato di qualche settimana, a giorni comincia «Padre e figlio» di Pasquale Pozzessere, quello di «Verso sud» film boom della Mostra passata. Allora non è vero che non si Michele Placido gira niente, non è vero che Cinecittà sta chiudendo, che il cinema è morto ed è meglio mettersi a fare un altro mestiere. Placido, che con gli anni ha conquistato precoci capelli bianchi e moderata saggezza, fa i distinguo. Se si provocano le cose, se si agisce a più livelli, se si aiutano i giovani a esordire, se si tirano fuori nuovi talenti, il lavoro c'è. Lui nel film dell'esordiente scrittore Claudio Camarca «Quattro bravi ragazzi», unica pellicola italiana piazzata nelle Notti veneziane insieme ai film americani più spettacolari, ha fatto una particina, disegnata, per gusto, come un omaggio al Marion Brando di «Apocalypse now». Ma l'ha fatto perché la produzione trovasse due lire in più e sul suo nome risultasse più facile una buona distribuzione. Stesso discorso, dice, per Fabrizio Bentivoglio, che fa teatro con attenzione e acutezza da dieci anni, s'è coltivato il suo gruppo di registi milanesi imparando a rischiare con loro, non ha mai fatto una tv di bassa qualità. Il posto c'è se fai le cose per bene. Sarà un caso ma proprio qui a Venezia, Michele Placido ha chiesto a Fabrizio Bentivoglio di lavorare con lui: faranno insieme «Il caso Ambrosoli», Placido come regista, Bentivoglio come protagonista. (si. l'O.] Michele Placido

Luoghi citati: Alatri, Bentivoglio, Italia, Venezia