La normalità del delitto di Enzo Biagi

Una biografia di Totò Riina Una biografia di Totò Riina La normalità del delitto "r^lHIESI una volta a TomI " maso Buscetta: «Se dovesI se dire chi è una persona I i spregevole, che nome fa direbbe?». Rispose: «Ne dovrei citare molti», poi mise in testa al breve elenco Salvatore Riina. Insistei: «Che cosa può dire di lui?». «Tutta la sua carriera mafiosa, i suoi interessi, le sue sottigliezze, la sua maniera garbata di parlare con Stefano Bontate, per poi, il giorno dopo, farlo accoppare. Non è andato via da Palermo. Non può lasciare dietro tutti i guai che ha fatto... Io direi che fa una vita quasi normale. Forse la polizia non si impegna molto. Non si può supporre che un uomo agisca e cammini per 15, 18 anni nella stessa città e non venga preso». Per la verità «zu' Totò» è andato a spasso per 23, si è sposato davanti ad un prete, ha battezzato quattro figli e, secondo un calcolo attendibile, ha mandato all'altro mondo almeno un migliaio di compari, tutti devoti della Madonna dell'Annunziata, considerata la patronessa di Cosa Nostra. In Italia ogni corporazione ha qualche protettore, in terra e in cielo. I tipi hanno soprannomi coloriti, vi è un'atmosfera che vagamente ricorda gli eroi di Steinbeck in Pian della Tortilla, con in più molti cadaveri: Peppino 'u turai, Totò 'u pagliaccio, poi c'è 'u dutturicchiu e 'u signorìnu, ma la figura che domina è Totò 'u curtu: il nostro Salvatore, alto, per l'esattezza, metri 1,58. Di questo personaggio incredibile e misterioso, «faccia da contadino e cervello da manager», Pino Buongiorno ha ricostruito la contorta e spietata vicenda: amore e morte, come nel classico romanzo di avventura, e sullo sfondo i profumi, il sole, i silenzi e le angosce della Sicilia, e poi la pavidità, le compromissioni dello Stato. Finché non arrivano i carabinieri del generale Francesco Delfino, che danno credito alle confessioni del pentito Baldassare Di Maggio, uno che ha le carte in regola: 23 omicidi, e un mattino, in pieno centro, a Palermo, ammanettano finalmente il nemico pubblico numero 1. Che film: il capitano che comanda ha un curioso nome di battaglia: «Ultimo», e i giovanottoni intrepidi si fanno chiamare Lince, Serpico, dall'esempio del famoso poliziotto americano, Mandingo, Orso. Ma chi è questo protagonista dall'aria insignificante, tranne il lampeggiare degli occhi nei momenti di tensione che va in giro con nel portafoglio 6 milioni, una carta di identità intestata ad un pastore e un santino di San Giuseppe, e in tasca qualche medicinale contro la dissenteria, perché l'eroe del male soffre di diarrea? Perché Luciano Liggio lo ha nominato suo erede? Come ha fatto Antonina Bagarella a innamorarsi perdutamente di questo nanerottolo incolto, lei che ha frequentato con lode il liceo classico, ha un diploma da maestra, e militava nell'Azione Cattolica? Se questa donna parlasse, che confessione, e che trattato di psicologia: nelle caratteristiche di Totò Riina c'è una nota che gli attribuisce attitudini sessuali da sadico. Pino Buongiorno, con un impegno da grande cronista, ha raccolto tutte le possibili testimonianze e ha tracciato una vivida radiografia della mafia: che ha ormai ispirato un disinvolto genere letterario, e anche creato qualche dubbia specializzazione. Saggiamente, ha badato ai fatti, che hanno sempre una logica inoppugnabile, una serie infinita di delitti, di vendette, di alleanze tradite e di amicizie rispettate: «Tu» è il motto della compagnia dei malvagi «starai sempre nel mio cuore». Non è vero: perché si sparano, si strozzano, spariscono dissolti nell'acido, nelle fosse impenetrabili, nel cemento o nel mare. Vanno in frantumi le antiche regole che governavano le cosche, e si uccidono anche le donne, i giudici, i poliziotti, i bambini. Il 5 maggio 1971 cade sotto le raffiche il procuratore capo Sca glione: e oltre la vita, cercano di portargli via anche l'onore. Poi giù giù: Falcone, Borsellino, e gli altri che non fanno leggenda. Questo che vi accingete a legge re è un libro serio, di un giornali sta che ha raccolto più prove che interpretazioni: e le pagine hanno un ritmo che avvince e sgomenta, perché è terribile la normalità del peccato, la assuefazione del delitto. Enzo Biagi Come ha fatto la moglie a innamorarsi di lui? Sta per uscire da Rizzoli Totò Riina. La sua storia, biografia documentatissima sul boss di Cosa nostra scritta da Pino Buongiorno. Ecco in anteprima la prefazione di Enzo Biagi. Salvatore Riina, «Totò 'u curtu»: latitante per 23 anni, senza muoversi da Palermo. In alto Enzo Biagi

Luoghi citati: Italia, Palermo, Pian Della Tortilla, Sicilia