L'omicida di Venezia rischia l'ergastolo di M. 1.

Rivelazioni anche sul caso-Riina «Poteva essere catturato nel '90» Il giudice: era un gesto premeditato L'omicida di Venezia rischia l'ergastolo E' stato interrogato da uno psichiatra Esclusa anche la seminfermità mentale VENEZIA. L'attenuante della seminfermità mentale per l'assassino del porto è diventata improbabile dopo l'interrogatorio di ieri in carcere. Alla fine, i giudici Carlo Nordio e Lorenzo Zen, che erano assistiti da uno psichiatra, hanno appesantito l'accusa nei confronti di Alessandro Travagnin, il direttore amministrativo dei portuali che mercoledì aveva ucciso il provveditore Alessandro Di Ciò con 25 coltellate: omicidio premeditato, con l'ulteriore aggravante della brutalità e delle sevizie, risultate dall'esito dell'autopsia. Un reato da ergastolo. Ferite al torace, al ventre, ai fianchi, alla schiena, al collo, e quella letale all'aorta, all'altezza del cuore: con una tale sequenza di colpi, e di quella violenza, non sembra ammissibile la versione di Travagnin, il quale ancora sotto choc aveva dichiarato che la sua intenzione era solo intimorire il provveditore; tanto più che nell'interrogatorio di ieri l'impressione ricavata è che l'imputato sia lucido. Se lo fosse stato anche al momento dell'omicidio e nelle due ore precedenti, è questione che si disputeranno gli avvocati in aula. Con le nuove contestazioni, infatti, decade la possibilità di chiedere il rito abbreviato, con ciò ottenendo lo sconto di un terzo della pena, e si approderà dunque davanti a una sezione della corte d'assise, due giudici togati e cinque giudici popolari. I quali dovranno porsi molti interrogativi sulle ragioni che hanno determinato l'assassinio al porto, forse originate da uno scontro sotterraneo, politico ma anche di natura contabile, fra le due controparti che gestiscono un traffico di 15 milioni di tonnellate e fatturato di decine di miliardi. Al suo arrivo nell'87, per esempio, Di Ciò aveva avuto modo di esprimere il suo dissenso con Travagnin, definendolo un Rasputin, lui che di fatto è da vent'anni il vero factotum degli scaricatori. E' solo un indizio di quello che covava sotto la cenere, e che, una volta abbinato alla scintilla della follia, può aver prodotto l'assassinio. [m. 1.]

Persone citate: Alessandro Di Ciò, Alessandro Travagnin, Carlo Nordio, Lorenzo Zen, Travagnin

Luoghi citati: Venezia