«Andreotti era amico del boss Nino Salvo»

Nuove accuse in un libro: gli fece un regalo Nuove accuse in un libro: gli fece un regalo «Andreotti era amico del boss Nino Salvo» ROMA DALLA REDAZIONE Il senatore Giulio Andreotti fece un regalo di nozze alla figlia di Nino Salvo, il potente esattore di Salemi condannato al maxiprocesso, prima di morire di cancro in un ospedale di Bellinzona. La notizia, che contraddice clamorosamente quanto ha sempre affermato Andreotti («Non ho mai avuto a che fare coi Salvo, non li conosco»), è contenuta in una biografia del boss Salvatore Riina scritta da Pino Bongiorno, capo della redazione romana del settimanale «Panorama». Il libro sarà a giorni in libreria, edito da Rizzoli. C'è un'accurata descrizione di quel matrimonio ed è contenuta nel capitolo dedicato ad Andreotti, intitolato «Zu' Giulio», un'espressione usata dai mafiosi - secondo quanto affermano numerosi colla-, boratori della giustizia - per indicare l'esponente de di Roma. Riferendosi alla sposa, scrive Bongiorno: «Era una ragazza di 20 anni, graziosa e ricchissima, Angela, la figlia prediletta di don Nino Salvo, il re delle esattorie siciliane». Il clima di quell'evento è paragonato da Bongiorno a quello descritto nel Gattopardo di Tornasi di Lampedusa: grandi saloni addobbati, invitati in abito da sera. «I regali, - continua la descrizione - poi, sfavillavano in 4 stanze. Ce n'era uno in particolare che tutti andavano ad ammirare, quasi con devozione: era un vassoio d'argento di dimensioni incredibili. Il biglietto d'accompagnamento era ancora più venerato: «Ad Angela Salvo e Gaetano Sangiorgi con tanti auguri». Firmato: Giulio Andreotti. L'autore del libro non rivela la sua fonte ma è facile pensare a qualcuno che certamente partecipò a quella festa. Qualcuno che doveva essere molto vicino alla famiglia Salvo e non un semplice invitato. Ma la testimonianza contenuta nel libro va oltre: «Ancora oggi a Palermo c'è chi ha ben impresso nella memoria quel giorno, 6 settembre 1976, e quella festa con la sposa che spiegava giuliva agli invitati quale «grande onore» avesse ricevuto con quel regalo e come papà Nino fosse così amico dell'«onorevole Andreotti».

Luoghi citati: Lampedusa, Palermo, Roma, Salemi