Bergkamp non basta ci vuole Totò

Inter a fatica sulla Cremonese: primo gol dell'olandese, autorete di Festa, poi decide Schillaci Inter a fatica sulla Cremonese: primo gol dell'olandese, autorete di Festa, poi decide Schillaci vuole Totò Bergkamp non basto. Grave infortunio a Berti, forse resterà fermo sei mesi per la rottura del legamento crociato di un ginocchio MILANO. Ancora lui, il Totò delle notti magiche. Schillaci regala all'Inter una vittoria che non solo la riporta in vetta ma che vale oro in rapporto al gioco espresso, invero modesto, e, soprattutto, in relazione ai pericoli corsi. La Cremonese paga caro - come a Torino, con la Juve - gli errori sotto porta: Maspero e Tentoni i «traditori» di turno. Sono i ruvidi corpo a corpo, e non le linde geometrie, a spianare la strada alla banda Bagnoli. E' un successo dal sapore antico, sul quale aleggia, minacciosa, l'ombra di una spaventosa diagnosi. Riguarda Nicola Berti: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Si parla, addirittura, di sei mesi. Di un doppio addio, insomma: al campionato e alla Nazionale. Oggi il verdetto. L'incidente si verifica nel convulso finale. Berti abbocca a una finta di Pedroni e, scivolando, stende la gamba in maniera innaturale. Auguri, giovane pirata. Per l'avvocato Prisco, tutta colpa del terreno. Il grimaldello con il quale l'Inter scardina il bunker di Simoni è lo stesso che già le aveva permesso di «aprire» Reggiana e Foggia: il tiro da fuori. Comincia Jonk, e Turci devia in angolo. Poi tocca a Manicone, e il portiere ci mette i pugni. Quindi è il turno di Berti, alto, a suggello di una splendida azione Manicone-Schillaci-BergkampOrlando. Non meno strepitoso, al 19', il gol di Bergkamp. L'olandese «chiama» Berti al triangolo e in corsa, dal limite dell'area, esplode un destro che folgora Turci. Questo per dire come la Cremonese faccia blocco, dietro, senza però lesinare coraggiose sortite: come al 16', quando De- zotti, su parabola di Tentoni, incorna a fil di traversa. Rispetto a domenica, Bagnoli avvicenda Fontolan con Tramezzani, Battistini con Festa e Antonio Paganin con il fratello Massimo. La frescura della sera rende il ritmo pimpante. Di Tentoni e Dezotti si occupano i tre carabinieri dell'Inter, Festa, M. Paganin (il più «libero» di tutti) e Bergomi. Ai fianchi, sgobbano Orlando e Tramezzani, fronteggiati da Pedroni e Ginadebiaggi. L'ariosità della manovra risente degli ingorghi di centro campo, presidiato in forze da entrambe le squadre. Bagnoli conferma il doppio centrale - Manicone un po' più indietro, nel settore di Nicolini, Jonk un po' più avanti, nella zona di Maspero - e dà carta bianca a Berti, pedinato da S. De Agostini che al 30' esce per infortunio e lascia l'incombenza a Pedroni, con Bassani, il nuovo entrato, sistemato chez Orlando. La Cremonese è un osso duro: Verdelli copre e sprona Colonnese (su Schillaci) e Glauco (su Bergkamp), Tentoni gioca più per gli altri che per sè, l'Inter cerca il contropiede ma al 40' sono gli avversari a rubarle l'idea e Maspero, smarcato da Dezotti, ciabatta impunemente da due passi: era un'occasione monumentale. Si rifa, Maspero, nel giro di due minuti: la sua punizione filerebbe dritta nell'angolino se Zenga non ci arrivasse con una puntualità tutta svizzera. L'Inter si agita molto, ma la spinta sulle fasce, di Orlando e Tramezzani, è debole, e comunque complicata. Bergkamp giostra troppo a ridosso di Schillaci, favorendo, così, l'ostruzione dei rivali. Rivali che si guardano bene dall'astenersi, favoriti, in questo, dalle estemporanee stravaganze di una difesa tutt'altro che irreprensibile. E così, al 55', ecco il pareggio. Procurato da una carambola fra Festa e Dezotti su calcio piazzato di un volitivo Maspero (il fallo, plateale e inutile, era stato di Orlando). La sfida s'increspa. L'Inter si butta sotto, a testa bassa. Cross su cross, mischie su mischie. Schillaci impegna Turci, il popolo invoca Sosa. E Bagnoli lo accontenta: fuori Orlando, poca roba, e dentro Ruben (64'). Sull'uruguagio si piazza Bassani. Inter a tre punte: o la va o la spacca. Ma è Tentoni, poco dopo, a dare un saggio della sua straripante possanza. Anticipa Bergomi, parte in quarta, scarta Jonk, corica M. Paganin e si presenta davanti a Zenga. Il sinistraccio che sfoggia si perde sul fondo, indegno di un simile capolavoro (68'). Berti costringe Turci in angolo, poi Bagnoli richiama M. Paganin, un mezzo disastro, e propone Battistini. L'assedio dell'Inter è furioso, il più assatanato è Berti, ma Turci non si scompone. Florjancic rileva Tentoni, un giovanotto destinato a fare strada se non si monterà la testa. La presenza di Sosa scompagina i reticolati di Simoni e crea un pandemonio «costruttivo». Sarà un caso, ma con Ruben al fianco Schillaci si trasfigura e diventa l'uomo partita. Un altro sigillo d'autore, come con la Reggiana, come a Madrid, come a Foggia. Totò, questa volta, raccoglie una palombella di Berti e di destro, al volo, fulmina Turci (82'). Non pago, colpisce pure una traversa. L'Inter chiude in nove per l'espulsione di Bergomi (doppia ammonizione) e il grave infortunio a Berti. Applausi ai più poveri, bottino ai più ricchi: un film già visto. Roberto Beccanti™ INTER CREMONESE ZENGA 6.5 wBill TURCI 7 BERGOMI 6 GUALCO 6 TRAMEZZANI 5.5 PEDRONI 6 BERTIN. 7 DEAGOSTINIS. s.v. FESTA 5.5 (30'BASSANI) 6 PAGANIN M. 5 COLONNESE 6 (73' BATTISTINIS.) s.v. VERDELU 6.5 ORLANDO AN. 5 GIANDEBIAGGI 5.5 (64'SOSA) 6 NICOLINI 6 MANICONE 6 DEZOTTI 6 SCHILLACI 7.5 MASPERO 6 BERGKAMP 6.5 TENTONI 6.5 JONK 6 <77'FLORIJANCIC) s.v. All.: BAGNOLI 7 AII.:SIMONI 7 1 Arbitro: BAZZOLI7 Reti: 19' Bergkamp, 55' Festa (autogol), 82' Schillaci. Ammoniti: 32' Colonnese, 50' Paganln M., 78' Manicone, 85' Bergomi. Espulsi: 88' Bergomi. Spettatori: pag. 14.847, incasso 486.882.000, abb. 33.247, quota abb. 1.004.247.000. TA Totò Schillaci ha segnato ieri sera per la terza volta consecutiva: e l'Inter va in testa alla classifica

Luoghi citati: Foggia, Madrid, Milano, Torino