Martone da Amelio, in galleria
Mortone do Amelio, in galleria Il regista-rivelazione dello scorso anno, alla Mostra con un lavoro televisivo Mortone do Amelio, in galleria Un documento sull'arte moderna girato a Napoli VENEZIA. Mario Martone è stato la rivelazione dello scorso festival di Venezia con «Morte di un matematico napoletano». Se avesse voluto avrebbe potuto ripresentarsi con un altro film. Molte le proposte che gli sono state fatte quest'anno. Invece ha scelto di continuare a fare teatro, e ancora teatro farà nella stagione che viene. «Per il cinema c'è tempo - dice - voglio provare a scrivere qualcosa io». Alla Mostra è arrivato con un suo lavoro televisivo «Lucio Amelio. Terrae Motus», un capitolo di una trilogia che la Rai ha commissionato a lui, Claudio Sestieri e Cristina Comencini sulle collezioni d'arte private in Italia. Sestieri ha scelto Palazzo Corsini, la Comencini il Seicento romano dell'avvocato Fabrizio Lemme, lui, Martone, la collezione di arte contemporanea che Lucio Amelio mise insieme quan- do lanciò un appello perché tutti gli artisti del mondo collaborassero alla ricostruzione di Napoli sconvolta dal terremoto. Più che un filmato sui quadri, però, Martone ha preferito farne uno sull'uomo Amelio, scelto a simbolo, scrive nel catalogo, della città di Napoli «al pari di Totò, Caccioppoli, Pulcinella». Perché questa scelta? «Amelio è una persona speciale, un uomo del popolo che senza mai rinnegare le sue origini è diventato uno dei protagonisti della vita culturale internazionale. Nella sua galleria a Piazza dei Martiri ha portato Rauschenberg, Andy Warhol, Kounellis, Beuys, Twombly e ha impedito con la sua azione che Napoli venisse tagliata fuori dalle correnti culturali. E' uno dei pochi che sa dare nobiltà alla Napoli delle tribù e dignità alla Napoli moderna, che non può essere solo quella di "Le mani sulla città" di Rosi». Nonostante la sua eccellenza, la collezione Amelio non ha ancora una sua sede: dall'80 è provvisoriamente ospitata nelle sale della reggia di Caserta, [si. ro.l II regista Mario Martone
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